Madia blocca i contratti, forze dell’ordine verso sciopero

di Redazione

 Roma. Sciopero generale “entro la fine di settembre”, “azioni di protesta” in tutta Italia e una “capillare attività di sensibilizzazione” dei cittadini sui rischi ai quali viene esposto il settore.

E’ il “pacchetto” di iniziative annunciato dai sindacati delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco e dal Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza) “qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni” annunciato ieri 3 settembre dal ministro Madia.

“Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica – sottolineano sindacati e Cocer – siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale” del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, “verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme”.

La dura presa di posizione arriva dopo che anche i sindacati confederali avevano alzato la voce. “Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse” le parole del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Nell’intervenire alla commemorazione dei minatori uccisi nel 1904 a Buggerru (Sulcis) durante il primo sciopero generale d’Italia il numero uno della Cgil condanna “l’arroganza” di chi “dice che non gli serve interloquire con la rappresentanza dei lavoratori”.

Quale idea – si chiede – c’è in chi deve cambiare il Paese se si nega quello che ha determinato il grande cambiamento dell’Italia”. “Bisogna tornare all’antico sapere che non c’è ricchezza, non c’è futuro, istruzione se non c’è lavoro”, per questo motivo è necessario “rimettere al centro l’occupazione”, ribadisce Susanna Camusso.

Anche il leader Cisl, Raffaele Bonanni, annuncia battaglia: “Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti” la situazione, visto che si usano i “guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. E’ intollerabile”.

Il ministro, da parte sua, su Twitter, torna a ribadire che in un momento di crisi bisogna guardare prima a chi guadagna meno, platea cui è rivolto il bonus di 80 euro.

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