Davide Bifolco, il carabiniere chiede perdono: “Non sono un Rambo”

di Redazione

 Napoli. “Sono addolorato. Con pudore voglio dire alla famiglia di Davide che chiedo perdono per questa perdita, consapevole che niente e nessuna parola potrà attutire il dolore, che segnerà per sempre anche la mia vita”.

Il carabiniere che ha ucciso il diciassettenne Davide Bifolco parla a Repubblica, attraverso il suo avvocato, Salvatore Pane.”Io so–continua il militare, 32 anni, cresciuto in un paese contadino della provincia campana–che però questa tragedia è stata la conseguenza impensabile, umanamente inaccettabile, di un incidente. Solo un terribile incidente. Non ho mai puntato la pistola, ho alle spalle oltre dieci anni di lavoro, anche a Verona”.“Se avevo il colpo in canna, quella notte, è perché io e il mio collega inseguivamo un latitante. Non sono mai stato un Rambo, non ho mai neanche immaginato di puntare la pistola. Sono inciampato, quella notte, mentre bloccavo l’altro giovane che si divincolava. Se si fa una perizia si vedrà che c’è il gradino”.

Intanto, un gruppo di ragazzi a bordo di scooter ha improvvisato un nuovo corteo per chiedere “giustizia per Davide”. Il corteo è partito dal Rione Traiano, ha attraversato Fuorigrotta ed è arrivato a Mergellina dopo aver percorso la galleria di Posillipo. A Mergellina il gruppo si è fermato per dedicare una preghiera alla memoria di Davide Bifolco ed è quindi ripartito.

Poi si è creato n vero e proprio sit-in una volta raggiunto corso Vittorio Emanuele, nei pressi di una stazione dei Carabinieri. I ragazzi, oltre un centinaio, si sono seduti a terra bloccando il traffico e scandendo slogan tra i quali “Davide, Davide” e “sarai sempre con noi”. Il corteo si è poi sciolto con un applauso diretto ai militari dell’Arma. Alcuni dei presenti hanno spiegato di non essere “contro le forze dell’ordine” ma solo “contro chi ha sparato”.

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