Serie A, esordio vincente per Juve, Roma, Milan e Napoli. Inter pareggia

di Redazione

 Partono a razzo Juventus,Roma e Milan ma il Napoli, pur soffrendo, c’è. Gli azzurri, con un 2-1 rifilato al Genoa sul campo delMarassi (rete della vittoria al ’94 di De Guzman), si riscattano dalla fuoriuscita dalla Champions per mano del Bilbao.

L’Inter pareggia e, intanto, l’eterno Antonio Di Natale sigla una doppietta e raggiunge quota 195 gol in serie A, con Stramaccioni che esordisce da vincente sulla panchina dell’Udinese.

Classifica. Roma, Udinese, Napoli, Cesena, Juventus 3 punti; Cagliari, Palermo, Sampdoria, Sassuolo, Atalanta, Inter, Torino, Hellas Verona 1 punto; Genoa, Chievo, Parma, Lazio, Empoli, Fiorentina 0 punti.

Prossimo turno (domenica 14.09.14): Empoli-Roma, Fiorentina-Genoa, Hellas Verona-Palermo, Inter-Sassuolo, Juventus-Udinese, Lazio-Cesena, Napoli-Chievo, Parma-Milan, Sampdoria-Torino.

Torino-Inter 0-0. I nerazzurri di Mazzarri in avvio la buttano tutta sul possesso palla, mentre i granata attendono, sornioni, per poi provare a colpire sulle ripartenze. L’unica grande occasione è il rigore calciato da Larrondo e che serve solo a far fare bella figura ad Handanovic. Nella seconda frazione nell’attacco interista c’è Osvaldo, dentro al posto di un non convincente M’Vila. L’ex Roma e Juve sfiora il gol al 68′ con un tocco da sotto intercettato da Moretti ancor prima dell’intervento di Padelli. Sulla ribattuta un intervento al limite su Medel; nel finale ospiti in dieci per l’espulsione di Vidic (proteste).

Palermo-Samp 1-1. Partita abbastanza noiosa. Il Palermo è bravo con Dybala a sfruttare l’unica vera chance dopo un lancio in profondità di Barreto. Per l’argentino è terzo gol in tre partite conto i blucerchiati. Praticamente un conto aperto con i liguri. L’espulsione di Regini sul finale di tempo, doppio giallo dopo un fallo di mano involontario, non complica la vita alla Samp, che nel recupero va in rete con Gastaldello.

Udinese-Empoli 2-0. A differenza del Barbera, quello del Friuli è un match molto piacevole. Se l’uomo copertina è Di Natale, 11.a stagione in A ed esordio contro la squadra che lo ha lanciato nella massima serie, a fare la partita in avvio è la squadra di Sarri. Le conclusioni di Tavano e Allan spaventano Sepe, ma è la traversa a salvare il portiere friulano dopo una conclusione di Vicino al 38′. Nella ripresa bastano 5 minuti a Di Natale per mettere alle corde l’Empoli: doppietta e 195 gol nel massimo campionato.

Cesena-Parma 1-0. Buona la prima per il Cesena di Bisoli: i romagnoli riescono a vincere il derby emiliano-romagnolo grazie ad una rete di Rodriguez nel primo tempo. Risultato tutto sommato giusto dato che i padroni di casa hanno mostrato maggior voglia e determinazione rispetto a un Parma apparso demotivato e senza fantasia. Bianconeri in vantaggio al 38′. Poco dopo Mirante evita il raddoppio con una grande parata su Brienza.

Sassuolo-Cagliari1-1. Tutto nel primo tempo e avvio ad alta intensità al Mapei Stadium: gran gol di Zaza a cui risponde dopo pochissimo Sau. Meglio il Cagliari, ma nel momento migliore dei rossoblù a segnare è Zaza al 42′ con uno straordinario tiro al volo su assit di Berardi. Il pareggio, due minuti più tardi, arriva dopo un’ottima azione di Balzano.

Milan-Lazio 3-1. Inzaghi si è già preso il Milan. SuperPippo non poteva chiedere esordio migliore da allenatore a San Siro. Sotto gli occhi di Silvio Berlusconi, del neo acquisto Fernando Torres, Tavecchio e Antonio Conte i rossoneri strapazzano la Lazio 3-1 nel terzo anticipo della prima giornata di Serie A. E’ un Milan che vince e convince. Lontano parente di quello poco ammirato e spesso preso a schiaffi nel pre-campionato. Devastante sulle fasce con uno sfavillante El Shaarawy, Menez a suo agio da “falso nueve” e soprattutto una difesa finalmente ordinata e compatta. Merito anche di un centrocampo solido e roccioso.

Se l’impatto di Inzaghi sul campionato è stato pressoché devastante, lo stesso può dirsi, seppur con un’accezione non prettamente positiva, per De Vrij. L’olandese, uno dei grandi colpi di Lotito e Tare, è stato infatti protagonista in negativo sia in occasione del gol del momentaneo 1-0 di Honda, sia sul fallo da rigore del 3-0 trasformato da Menez. Ma è stata tutta la Lazio ad essere poco brillante. Macchinosa, poco pungente, e soprattutto distratta in difesa. Che neppure l’autogol del 3-1 di Alex è riuscito a risvegliare più di tanto. Con Diego Lopez che al 94′ neutralizza un calcio di rigore di Candreva. Merito anche del Milan e di Inzaghi. Stratega in panchina quanto trascinatore in campo in occasione dei festeggiamenti per le reti rossonere. In campo o in panchina non fa differenza: è già il Milan di SuperPippo. C’è ancora molto da lavorare, ma la strada intrapesa sembra essere già quella giusta.

Atalanta-Verona 0-0. Ai più sarà sembrata una partita di fine stagione. Brutta, con poche occasioni, quindi piuttosto noiosa. Atalanta e Verona, più la squadra bergamasca che quella veneta per dirla tutta, hanno fatto davvero poco per cercare di scardinare lo zero a zero nel loro esordio stagionale allo stadio Azzurri d’Italia. Colpa delle gambe pesanti e dei postumi della preparazione estiva, dirà qualcuno. Della notte di Bergamo ci restano pochi lampi, quasi tutti scoccati dalla squadra ospite: nel primo tempo, al 23’, il portiere Sportiello si oppone prima alla conclusione di Jankovic e poi a quella di Toni.

Nella ripresa (35’) tocca a Gomez, a pochi passi dalla porta, farsi fermare da Sportiello. In questa seconda circostanza, però, l’attaccante gialloblù aveva commesso fallo su Dramè. Dai nerazzurri un segnale arriva solo nel finale. Tutto nasce da uno spunto di Bonaventura, tra i più vivaci dell’Atalanta, che cerca e trova Boakye nell’area avversaria. Il colpo di testa è innocuo e anche viziato da un tocco di mano del ghanese ex Sassuolo e Genoa, che tra l’altro non viene nemmeno ammonito. La prima di Atalanta e Verona è tutta qui: uno 0-0 tutt’altro che indimenticabile.

Roma-Fiorentina 2-0. E’ troppo presto per dirlo, ma il campionato 2014-2015 si apre come si era chiuso: con il testa a testa Roma-Juventus. Un gran gol di Nainggolan al 28’ decide il secondo posticipo che apre la nuova stagione ma la Fiorentina di Montella priva di Cuadrado e Giuseppe Rossi, con un ottimo secondo tempo, impressiona bene e solo due grandissimi interventi di De Sanctis hanno negato un risultato migliore. I giallorossi nel primo tempo sono incontenibili. Tant’è che il vantaggio sembra anche stretto per la Roma. Tutto nasce da un errore di Brillante (schierato a sorpresa da Montella) che sbaglia un facile appoggio. Nainggolan è lesto ad approfittarne: serve in area Gervinho che calcia in porta, Neto riesce ad opporsi ma il bolide successivo di Nainggolan a porta sguarnita va a bersaglio.

Montella decide subito di sostituire Brillante (al 35’) inserendo Ilicic e la Fiorentina, specie nella ripresa, cambia atteggiamento: ha almeno due nitide occasioni per pareggiare. Al 61’ Ilicic su punizione coglie la traversa, bravissimo De Sanctis a metterci una mano che, un minuto dopo, si supera negando a Babacar la gioia del gol. Il rammarico per i giallorossi può essere quello di non aver chiuso prima la partita: al 59’ Gervinho, ottimo nel primo tempo, solo con Neto ha calciato troppo centralmente chiamando al grande intervento Neto. Montella le prova tutte inserendo Joacquin per Babacar e Aquilani per Vargas e la qualità si vede tant’è che i giallorossi arrancano e si vede. Il raddoppio in contropiede di Gervinho al 93′ è una punizione troppo alta per gli uomini di Montella che possono guardare al futuro con fiducia.

Chievo-Juventus 0-1. Ricomincia da dove aveva concluso. Con una vittoria. La Juve di Allegri non è poi così diversa da quella di Conte, per mentalità mostrata in campo, per capactà tattica e anche per voglia di vincere. I bianconeri hanno meritato il successo contro il Chievo in una prima complicata dalle numerose assenze con cui Allegri ha dovuto fare i conti. Fuori Pirlo, Barzagli e Chiellini, con Giovinco e Llorente in precarie condizioni, la squadra ha fatto di necessità virtù andando a cogliere un successo per 1-0 che non rende giustizia alla mole di occasioni create.

Il nuovo allenatore della Juve non ha avuto paura a buttare nella mischia il 18enne Coman che ha mostrato buone iniziative e personalità da vendere, schierato praticamente dietro l’unica punta Tevez che, al solito, ha garantito tanto movimento e avrebbe meritato miglior sorte rispetto ai due legni colti nel primo tempo e a un gol facile facile sbagliato a due passi dalla porta nella ripresa. I bianconeri si sono riproposti con una difesa a tre, il modulo più rodato è stato preferito agli ultimi esperimenti orientati al 4-3-1-2. La Juve ha rischiato pochissimo tranne nelle battute finali quando Buffon è intervenuto da campione sulla conclusione ravvicinata di Maxi Lopez che ha avuto la palla per un pari che sarebbe stato, francamente, immeritato.La Juventus continua ad essere la squadra che ha vinto più volte la prima giornata di campionato (52) da quando è in vigore il girone unico (1929/30). Un messaggio forte e chiaro a chi vorrebbe portarle via il titolo di campione d’Italia.

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