“Non voglio essere un fenomeno”, Grignani racconta il suo “A volte esagero”

di Emma Zampella

 Dopo i suoi problemi con la giustizia, si torna ancora a parlare di lui e della sua musica. È in uscita il nuovo album di Gianluca Grignani “A volte esagero”, l’undicesima della sua carriera.

Anticipato dal singolo “Non sono un fenomeno”, considerato come uno dei brani più trasmessi in radio negli ultimi tempi, il nuovo progetto discografico del rocker rispecchia in pieno la sua persona, la sua vita ed il suo stile. Perché nonostante quello che si possa ascoltare circa il suo conto, Grignani né uno della gente che sta tra la gente. Perché il percorso musicale che ha condotto gli ha permesso di comprendere che ha dalla sua un grande privilegio: poter dire la sua, imparando a farlo senza paura e godendosi il vantaggio di comunicare quello che nessun altro dice.

Con le sue note, sporcate e rese ruvide dalla sua voce, il cantante interpreta il pensiero di molti, mettendo in scena la critica dei valori contemporanei e dei modelli che la società impone. E questo album, la cui uscita è programmata per il 9 settembre, è sincero proprio come lui che lo interpreta. Registrato tra gli Air Studios di Londra e il Forward Studio di Roma, è prodotto dallo stesso Grignani e Adriano Pennino, ed è il frutto di due anni di lavoro.

“Gli ho dedicato tanto tempo. E anche tanti soldi. Volevo qualità e l’ho cercata – dice un Grignani orgoglioso – Mi sono preso tutto il tempo necessario. Ma l’ho potuto fare perché ho investito soldi miei. Prima c’erano i budget, oggi non più. Non tutti lo possono fare. Ecco perché credo sia importante dire che la musica va comprata. Anche andare ai concerti può essere un contributo. La musica costa. Quindi spero che l’album vada bene, se no non potrò più farne un altro così”.

Più che di un disco si tratta, per il cantautore, di un modo per evadere dal quella “gabbia dorata”, lontano da quello che non è. “Volevo un disco che mi permettesse di dire quello che penso. Ho ricominciato a frequentare la strada, la gente. E mi sono trovato perfettamente a mio agio. Ho scoperto che le storie che ho trovato in giro sono ancora le mie. E questo mi ha fatto capire dove sto realmente” ha dichiarato ancora Grignani.

Brano a cui particolarmente legato è “L’amore che non sai”, dedicato a sua moglie Francesca e alla sua famiglia: “Il finale di quel brano tra l’altro mi emoziona ogni volta. Sono stato presissimo da questo disco, ero sempre via. Ho vissuto in tantissimi alberghi e, arrivato a un certo punto, dovevo concludere il lavoro ma non ci riuscivo. Quando è arrivata Francesca con Giona, il mio ultimo bimbo, sono riuscito a chiudere la canzone, subito. È la canzone d’amore più completa che potessi scrivere”.

Nel raccontare il suo status di papà racconta di essere molto migliorato “ho imparato a nascondere la mia parte egoista, mi ha aiutato Francesca, ne abbiamo parlato. E ora sono anche meno spaventato. Ce la possiamo fare. I miei figli hanno gusti raffinati circa la musica. Quando sentono in radio qualcosa di troppo commerciale dicono che non è un granché!”.

E annuncia di star lavorando anche ad un tour: “La scenografia sarà curata da Marco Lodola che ha lavorato anche alla veste dell’album. La stessa attenzione che ho usato per il disco la voglio per il live. Sicuramente il 2015 sarà l’anno dei concerti”.

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