Moana Pozzi, a 20 anni dalla sua morte

di Emma Zampella

 È morta vent’anni fa in un ospedale di Lione, dopo aver scoperto che un cancro al fegato era arrivato per mettere fine alla sua vita e alla sua carriera.

Era Moana Pozzi e la sua morte, a soli 33 anni, aveva sconvolto l’opinione pubblica, nonostante fosse nota per le sue esibizioni di erotismo nelle pellicole hard. Ma chi era davvero Moana prima di diventare una famosissima pornostar? Cresciuta in una famiglia borghese di Genova che le aveva dato il nome di un’isola delle Hawaii, educata dalle suore, intelligente e garbata, Moana aveva infatti sdoganato il mondo oscuro della pornografia partecipando come ospite “parlante” a trasmissioni tv e talk show, sfilando sulle passerelle di moda e ottenendo il rispetto di intellettuali del calibro di Biagi e Montanelli.

Lontana dai set che l’avevano resa riconoscibile, si trasformava in un personaggio di cui la gente ammirava la bellezza, molto bon ton, forse troppo per quei registi che la dirigeva in pellicole hard e dai titoli scontati e stereotipati del porno anni’80. Di lei spiccavano poi le riflessioni pacate dimenticando il contenuto “impresentabile” dei suoi film e dei suoi spettacoli dal vivo.

Moana è stata un mito in vita e lo è diventata ancora di più dopo la morte. Com’è accaduto nel caso di Elvis, qualcuno (l’ex pornostar Eva Henger, ad esempio, o il biografo Brunetto Fantauzzi) vuol convincersi che sia ancora viva, nascosta magari su un’isola tropicale per dimenticare il suo passato costruito dal manager Riccardo Schicchi, l’inventore di Cicciolina ed ex marito della Henger, scomparso nel 2012. Si è parlato a lungo di mistero e la Procura ha perfino aperto un’inchiesta.

Già dieci anni fa l’esibizione del certificato di morte di Moana e le testimonianze raccolte nell’ospedale dove la diva chiuse gli occhi avrebbero dovuto stroncare ogni illazione. Ma la leggenda non si è spenta nemmeno quando il vedovo di Moana, l’ex istruttore sub Antonio Di Ciesco sposato in segreto a Las Vegas nel 1991, rivelò di aver aiutato la moglie a morire, scatenando per questo polemiche e finendo sotto processo. Il mito non è infatti tramontato neanche con la sua morte, avvenuta all’Hôtel-Dieu di Lione il 15 settembre 1994.

Da quel momento è nato il suo culto tanto che le sono stati dedicati speciali a Chi l’ha visto, a Enigma di Augias dove è stato mostrato il test per l’Aids negativo fatto dall’attrice nel 1992. Anche il film Moana… L’ultima volta che doveva uscire il 15 settembre in edicola ha scatenato un’ondata di isteria collettiva da parte dei tanti estimatori, salvo poi rivelarsi un falso.

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