Genoa-Napoli, De Guzman firma la vittoria azzurra al ’94

di Redazione

 Il Napoli soffre ma non molla, fino all’ultimo secondo, al 94′,agguantando una vittoria che consente di tenere il passo con Juve e Roma già partite alla grande.

Una partita, quella col Genoa,con qualche sbavatura ancora in difesa, ma con tante occasioni sprecate dagli azzurri che avrebbero potuto vincere più largamente se Mertens, Zuniga e Insigne non avessero sprecato tre ghiottissime occasioni per chiudere comodamente il match. Vittoria meritata, tre punti d’oro conquistati su un campo difficile e con un Genoa molto volitivo.

Gli azzurridevono dimenticare Bilbaoe i mugugni della piazza che non digerisce l’esclusione dalla Champions e la campagna acquisti senza squilli di tromba. E proprio nel giorno in cui Pandev (eroe nella vittoria con il Genoa lo scorso anno con una doppietta) e Dzemaili partono in direzione di Istambul – al Galatasary di Prandelli per cinque milioni -, gli azzurri si interrogano sulle loro possibilità di recitare un ruolo da protagonisti nel campionato di serie A. Sabato Juventus e Roma hanno fatto il pieno di punti, ora tocca ai ragazzi di Rafa Benitez muovere la classifica.

Il Genoa di Gasperini ha Bertolacci fuori, Benitez mette dentro Inler e Zuniga lasciando in panca Britos. Al 3′ il Napoli è già in vantaggio con una ripartenza vertiginosa: Insigne dà a Higuain che mette una palla precisa a Callejon che al volo fa secco Perin. Un gran gol che fa dileguare i fantasmi di Bilbao. Al 9′ si ripete l’azione, sempre sulla sinistra, con Higuain che serve Hamsik. Ma la finalizzazione del capitano finisce altissima. Il Genoa diventa pericoloso solo al 15′ con un colpo di testa di Pinilla, alto sulla traversa. I grifoni prendono campo, il Napoli sembra voler gestire il risultato e non sempre ci riesce.

Conferenza stampa Benitez

Conferenza stampa Gasperini

Int. Pinilla

Al 19′ Genoa vicinissimo al pari con un colpo di testa di Pinilla messo in angolo da Rafael con una prodezza. È ancora Rafael a salvare al 26′ con un guizzo da giaguaro sull’attaccante cileno (che sfrutta ancora le incertezze dei centrali azzurri), riscattando le incertezze di Bilbao. Il Genoa si getta all’attacco e al 33′ Insigne lo potrebbe punire, ma si fa rimontare da Sturaro a pochi metri da Perin. Al 39′, alla quarta occasione (troppe), Pinilla centra il gol, sfruttando una leggerezza di Koulibaly: è il pareggio meritato dei grifoni.

E’ tutto napoletano il secondo tempo, il Genoa paga il pressing asfissiante dei primi 45′. Al 6′ Higuain fa una magia in area, ma alza troppo la mira. Al 17′ è Zuniga ad avere la palla del vantaggio, ma tira in bocca a Perin. Un minuto dopo è Jorginho ad avere la palla buona, tiro di un soffio alto. Esce Callejon per Mertens al 19′. L’attaccante esce visibilmente contrariato, gettando un bottiglietta contro la panchina. Verso la mezzora il Napoli prende ancora più campo, il Genoa appare sulle gambe.

Al 37′ Insigne arriva solo davanti a Perin, ma gli tira addosso: una grande occasione sprecata. Un brivido lo dà Mertens su imbeccata di Higuain, stasera molto efficace come assist man. A una manciata di secondi dalla fine, il gol della vittoria di De Guzman, entrato un quarto d’ora prima al posto di Hamsik. Cross lungo di Zuniga e, davanti a Perin, sbuca come un razzo l’olandese che mette nel sacco. Una vittoria che serviva ai ragazzi di Benitez che iniziano bene il campionato e dà tanto morale a tutto l’ambiente depresso dopo l’esclusione di Champions.

“In Italia ogni partita viene vista come decisiva, è una mentalità che si fa fatica a cambiare. Mi dispiace che alla prima la Roma ha già vinto lo scudetto, la Juve ha già vinto lo scudetto, il Milan ha già vinto lo scudetto: se noi non avessimo vinto stasera, eravamo già in serie B…Il calcio italiano deve stare un po’ più tranquillo. Siamo all’inizio, se fossimo al 100% non sarebbe bene. In questa partita il Napoli ha mostrato la voglia di giocare bene, da qui parte la nostra crescita”. Lo ha detto Rafa Benitez, allenatore del Napoli,che ha anche parlato di mercato, affermando che “quello in entrata è chiuso”, ammettendo che “due o tre giocatori potrebbero andarsene”, ma senza rivelare alcun nome.

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