Us Navy, stop a cassa integrazione: protestano i lavoratori della Mirabella

di Redazione

 Gricignano. Alcune decine di lavoratori della Mirabella Spa, società facente parte del gruppo imprenditoriale della famiglia Coppola, che effettua sevizi di manutenzione della cittadella Us Navy di Gricignano, hanno manifestato lunedì davanti ai cancelli dell’azienda.

La Mirabella Spa è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel giugno scorso e da allora buona parte degli addetti non ha più ricevuto la cassa integrazione restando in pratica senza alcuna forma di sostegno al reddito.

I lavoratori si sono incatenati ai cancelli dell’azienda, posta a poche decine di metri dall’ingresso della base americana. il presidio è stato sciolto solo nel pomeriggio ma mercoledì la protesta riprenderà probabilmente a Napoli, davanti agli uffici della curatela fallimentare.

Dei 140 addetti della Mirabella, attualmente circa cinquanta sono ancora in servizio alla Us Navy dove garantiscono servizi di pulizia dei giardini e piccole riparazioni. Per gli altri c’era solo la cassa integrazione, istituto cui l’azienda ha fatto ricorso in modo massiccio negli ultimi quattro anni ma che non è servito ad evitare il fallimento. Tra l’altro, la cig in deroga era stata autorizzata fino al 31 agosto.

“Dopo la sentenza del Tribunale emessa a giugno – spiega Emanuele Montemurro, segretario provinciale della Uil-Tucs di Caserta – i novanta lavoratori in cassa integrazione sono stati sospesi. Bastava a quel punto una semplice richiesta della curatela al Tribunale con il conseguente invio della documentazione in Regione perché la cig venisse ripristinata. Ma i curatori sono rimasti immobili, minacciando addirittura di licenziare i lavoratori”.

La situazione è resa ancora più grave dalla circostanza che in media quasi tutti i 140 addetti devono ricevere tra le cinque e le sei mensilità arretrate.

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