Scozia, referendum: in vantaggio il “no” all’indipendenza

di Redazione

 Glasgow. Venerdì la Scozia potrebbe stravolgere per sempre oltre tre secoli di storia con il voto sull’indipendenza dal Regno Unito.

Qualche testata, come The Scottish Sun, la butta sull’umorismo, chiamando in causa due format televisivi e scegliendo di adottare un atteggiamento neutrale perché, spiega, “il Paese saprà prendere la giusta decisione”. Sembra che qualche tempo fa il proprietario della testata, il magnate australiano Rupert Murdoch, sia volato in Scozia in incognito per testare il sentiment generale e capire dove schierare The Scottish Sun. Non essendo riuscito a scegliere da che parte stare, il tycoon avrebbe optato per la neutralità.

Questo aneddoto condensa perfettamente l’attuale situazione generale in Scozia: il Paese sembra ancora indeciso se voltare pagina, e quindi dire addio per sempre al Regno Unito, oppure decidere per lo status quo portando a tre il numero dei referendum secessionisti andati a vuoto.

I sondaggi continuano a dipingere un quadro nebuloso, anche se gli ultimi poll danno in lieve vantaggio i “sì” pur precisando che c’è ancora una piccola parte di cittadini che non ha ancora deciso.

Le urne apriranno alle 8 italiane. Un rilevamento condotto per il Daily Telegraph vede il fronte del “No” in testa con il 52% e gli indipendentisti al 48%, con l’esclusione degli indecisi. La stessa distanza è registrata da un sondaggio Icm pubblicato sulla Scotsman e da un rilevamento Survation condotto per il Daily Mail. Calcolando anche gli indecisi, il sondaggio Opinium per il Daily Telegraph segnala il “No” al 49%, il “Sì” al 45% e gli indecisi al 6%. Per il rilevamento Icm gli unionisti sono al 45%, gli indipendentisti al 41% e gli indecisi al 14%, mentre quello Survation vede il fronte del “No” al 48%, il “Sì” al 44% e gli indecisi all’8%.

Il premier britannico David Cameron si è prodigato in un accorato appello a restare uniti, prospettando tempi bui per la Scozia e la sua economia in caso di separazione. Anche il presidente Usa, Barack Obama, ha appoggiato ufficialmente la posizione di Cameron, mentre il Fondo Monetario Internazionale ha espresso timori per il futuro di una Scozia indipendente. Ad ogni modo il countdown è partito. Venerdì sera si saprà se i “Braveheart” inizieranno a “combattere” da soli.

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