Obama: “E’ ora di agire per distruggere l’Isis”

di Redazione

Barack Obama Celtic Manor. “E’ una grave minaccia per tutti e nella Nato c’è una grande convinzione che è l’ora di agire per indebolire e distruggere l’Isis”.

Lo ha affermato il presidente americano Barack Obama dal vertice Nato in Galles, chiarendo che non è intenzione degli Stati Uniti inviare truppe militari in Siria, ha chiarito il presidente statunitense.

Il vertice della Nato ha approvato il nuovo piano di risposta dell’Alleanza (Rap) che include le spearhead, una forza di intervento immediato che avrà cinque basi-deposito nei paesi baltici, Polonia e Romania e che sarà “molto reattiva” e “avrà una presenza continua” nell’est europeo. Lo ha annunciato il segretario Rasmussen, spiegando questo “Readiness Action Plan” è volto a “rafforzare la nostra difesa collettiva”e manda un “chiaro messaggio a ogni potenziale aggressore: la Nato protegge tutti gli alleati, in ogni momento”. “Se pensate di attaccare un alleato, vi troverete di fronte l’intera Alleanza”, ha aggiunto Rasmussen.

Intanto, Petro Poroshenko ha confermato una tregua “preliminare” con i ribelli filo-russi a partire dalle 17 (ora italiana). Un piano di pace basato “sull’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza del mio Paese”, ha chiarito il presidente ucraino. “Da domani siamo pronti a fare passi straordinari sulla decentralizzazione del potere in alcune zone di Donetsk e Lugansk offrendo loro la libertà economica e garantendo la libertà d’uso di qualsiasi lingua sostenuta da tradizioni culturali”, ha detto il presidente ucraino. Dopo l’annuncio i separatisti filo-russi hanno chiarito che continueranno a battersi per l’indipendenza delle regioni orientali ucraine.

Il pacchetto di nuove sanzioni Ue contro la Russia “è duro e corposo”, ha detto Matteo Renzi, precisando che vi sono in particolare misura di carattere finanziario ed economico. E che l’applicazione del nuovo pacchetto di sanzioni andrà di pari passo con l’applicazione dell’accordo sulla tregua annunciata oggi a Minsk. Le sanzioni sono prese “in coordinamento” con gli Usa che ne prenderanno di analoghe. Il premier ha aggiunto che “la questione politica è nelle mani della Russia e voglio sperare che il presidente Putin abbia il desiderio di porre realmente fine a polemiche che sono diventate in alcuni casi violenti scontri sul terreno, invasioni di sovranità. Oggi la partita è in mano alla Russia e spero e penso che possa prevalere la saggezza”.

Sulla crisi ucraina, ha aggiunto Renzi, “ci muoviamo con un lavoro freno-acceleratore: tenere in piedi il canale del dialogo e contemporaneamente verificare la concretezza dei passi in avanti fatti perché non possono Rispondendo alle sollecitazioni per portare la spesa in Difesa al 2% del Pil (l’Italia al momento è sotto all’1%), il premier ha detto che se l’Europa considera la spesa per la Difesa “strategica” allora andrebbe tolta dal Patto di stabilità. Renzi ha insistito sulla necessità di un “politica comune” per la difesa Ue. Aggiungendo che “nella difesa servono investimenti il più possibile mirati. I cittadini giustamente non accettano alcuno spreco, ma forse lo spreco che meno apprezzano è quello sulla politica e sulla difesa. Dobbiamo rendere conto alla pubblica opinione che deve essere coinvolta sugli investimenti”.

La Nato sta agli accordi presi con Mosca e al Memorandum di Budapest, ma la Russia “ne ha violato i principi in più punti, e dunque l’articolo 5, la disponibilità di essere pronti gli uni per gli altri, ha assunto maggior significato”, ha detto Angela Merkel a margine del vertice Nato. La cancelliera tedesca ha parlato di una “speranza” riposta nella possibilità che si arrivi ad una “tregua” tra Ucraina e Russia. Sottolineando che la Nato va avanti sulla “doppia strategia”: “durezza, ma lasciando la porta aperta al dialogo”.

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