M5S: “Subito un confronto pubblico sul Consorzio Idrico”

di Redazione

 Cesa. Il Movimento Cinque Stelle di Cesa e i cittadini volontari che si riconoscono nel circolo politico-culturale “Cesa a Cinque Stelle”, prendono atto “con estremo piacere del desiderio di chiarezza e precisione manifestato, sugli organi di stampa, dagli amministratori comunali attuali, vecchi e aspiranti tali del nostro paese”.

“Per chi, come noi, – spiegano gli attivisti – è espressione e megafono dei cittadini e delle loro istanze, vedere quest’abbondanza di lenti di ingrandimento, bilancini e righelli per suddividere scelte amministrative e responsabilità contabili al grammo ed al millimetro, è un motivo di gioia ed un incentivo a fare di più e meglio. La chiarezza è cosa buona e giusta ma ancora più nobile e lodevole è la trasparenza fuori dalle righe del politichese stretto. Ed è per questo motivo, che invitiamo il sindaco Liguori, il suo predecessore ed i responsabili dei partiti coinvolti all’epoca dei fatti, ad aprire il sipario sulla madre di tutte le questioni, per responsabilità politica e di impatto sulle tasche dei contribuenti cesani: quella dell’adesione al Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Se si è così zelanti nello spulciare tra i numeretti delle parcelle e delle spettanze del professionista tal dei tali, non dovrebbe essere difficile, a nostro modesto avviso, fare chiarezza tra i ‘numeroni’ dell’adesione al Citl e del debito verso Acqua Campania”.

Il M5S ed il circolo “Cesa a Cinque Stelle” chiedono al sindaco Liguori, in qualità di primo cittadino, di farsi promotore di un incontro ‘civico’ pubblico sulla vicenda Consorzio, invitando “chi ha deciso ed autorizzato l’adesione allo stesso ed esibendo carte, numeri e dichiarazioni rese in Consiglio comunale da chi ha operato una scelta destinata ad incidere per anni sulle casse comunali e sulle tasche dei cittadini”.

“Si vuole e si professa chiarezza? – sottolineano i cinquestelle – E chiarezza sia, allora. I contribuenti cesani hanno il diritto di conoscere la verità incontestabile dei numeri e delle date, senza equilibrismi e mezze frasi. Chi paga deve poter capire da solo, senza tromboni e trombette di piazza, chi dice il vero e chi mente, distinguendo chi ha agito correttamente da false verginelle e smemorati. Un’altra opzione potrebbe essere quella di un ‘Question Time’ moderato da una persona terza, qualificata e non legata ad alcuna delle parti in causa, con la partecipazione attiva dei cittadini e modalità di svolgimento disciplinate da un regolamento ad hoc. Solo una conoscenza dettagliata e non faziosa dei fatti, potrà consentire ai cesani di vederci chiaro, distribuendo, secondo giustizia, meriti e responsabilità, errori e scelte virtuose, anche in vista di future scelte elettorali”.

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