“Cesa sta morendo”, il grido dei “Giovani in Movimento”

di Redazione

 Cesa. Cari amici, il nostro paese sta morendo. Queste parole non hanno bisogno di introduzione, è sotto gli occhi di tutta la comunità che Cesa ha bisogno di una scossa.Strade deserte in tutti gli orari, nessun intrattenimento nelle piazze, zero opportunità lavorative, persino la banca ha levato l’ancora ed è partita.

Che desolazione!La mancanza di opportunità lavorative è di certo uno di questi aspetti negativi che continuano a peggiorare questo paese. Come spesso si dice il lavoro è frutto della fantasia umana, delle capacità imprenditoriale di una persona di saper inventare qualcosa, conoscendo il territorio, la realtà circostante, ma per rendere ciò possibile le istituzioni locali devono dare il giusto apporto strutturale e normativo per fa sì che nascano queste iniziative.
Tutto questo manca a Cesa: non c’è una zona industriale o un’area attrezzata dove poter ‘inventare’ ossia dei capannoni industriali. Manca la volontà di aiutare la nascita di nuove opportunità di lavoro. Inoltre, molte attività commerciali, che nella nostra piccola comunità avevano anche un valore sociale, sono scomparse.Queste parole non sono un modo d’accusa verso nessuno, tanto meno verso chi ci ha amministrato nel passato o ci amministra nel presente.
Lo spirito è proprio quello di incitare chi, dall’alto delle proprie responsabilità, non si faccia trascinare dal motto ‘È stato sempre così e sempre così sarà’, o peggio ancora dai menefreghismi esistiti fino ad oggi. Perché questo paese non muoia, perché questo paese ritorni a vivere, perché questa piazza ritorni a gioire, perchè quelle realtà lavorative che esistono non debbano essere costrette ad emigrare altrove, dove, lontano da gelosie si apprezza l’iniziativa ed il lavoro.
Il presidente di “Giovani in Movimento per Cesa” Eugenio Oliva
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