“Settembre al Borgo” si chiude nel segno di Hevia e Avitabile

di Redazione

 Caserta. Dopo 10 giorni di musica, danza e teatro cala il sipario sulla 44 esima edizione di “Settembre al Borgo”. Il direttore artistico Nunzio Areni ha concepito l’ultimo giorno della rassegna, domenica 7 settembre, come un enorme filo rosso che tiene in vita il borgo.

Il fil rouge delle arti si intitola “Festa al borgo Pantagruel”. Si tratta di sette spettacoli che cominceranno alle 11 per terminare a notte fonda. Il percorso inizierà in Piazza Duomo, alle 11, con “La mansarda teatro ragazzi”, un itinerario fiabesco che coniuga natura e letteratura.

Un’ora dopo al Duomo ci sarà “La voce del barocco”, cantate e sonate del ‘700 italiano con Minni Diodati, Tommaso Rossi, Mario Ricciardi, Pierfrancesco Borrelli e Leonardo Massa.

Il pomeriggio si aprirà con i Taranterrae (“terre della tarantella e della tammurriata”) alle 17.30in Piazza Duomo. I giovani musicisti casertani ripropongono lo spirito della tradizione orale dei canti di intere generazioni.

Enzo Avitabile sarà protagonista, alle 18, al Duomo con “Exeredati Mundi”, un’opera sinfonica che prende le sembianze di cantata scenica per coro orchestra e voce recitante. “La mia opera – afferma il cantautore partenopeo – è un inno rap ai diseredati. Rispetta le grandi opere del passato ma si muove liberamente in quanto a forma e contenuti”.

Dalle 20 alle 20.30 nelle vie del borgo si esibiranno King Naat Veliov and the Original Kocani Orkestar, seguiti dalla Banda Borbonica che proporrà un itinerario di canti popolari del Regno delle due Sicilie.

La “Festa al borgo Pantegrul” si concluderà alle 24 in piazza Duomo con il “gaitero” Hevia. Josè Angel Hevia proporrà il repertorio dell’ultimo album “Obsession” in versione acustica.

L’artista spagnolo darà spazio a inediti e interpretazioni con la classica cornamusa. In questo percorso in cui saranno rivisitate le tradizioni asturiane, Hevia, tra gli inventori della “gaita Midi” (Musical Instrument Digital Interface), sarà accompagnato da Josuè Santos al piano acustico e dalla sorella Maria Josè Hevia alle percussioni tradizionali.

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