Casal di Principe. Gli agenti della squadra mobile di Caserta e della sezione distaccata di Casal di Principe hanno arrestato, per tentata estorsione aggravata, Dionigi Pacifico, 52 anni, e Giuseppe Bianchi, di 36, entrambi casalesi.
Loperazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, è frutto di unincalzante indagine che ha svelato un tentativo di estorsione posto in essere nelle scorse settimane dagli arrestati in danno di due imprenditori, padre e figlio, titolari di una società di costruzioni edili impegnata nella realizzazione di 90 alloggi di edilizia a canone sostenibile a Cancello e Arnone.
Secondo quanto appurato, Pacifico, presentandosi a nome del clan dei casalesi-gruppo Bidognetti, rivolgeva ai due imprenditori, titolari anche di un caseificio, la richiesta di una imprecisata somma di denaro da destinare ai bisogni dei carcerati dellorganizzazione camorrista.
Nonostante liniziale rifiuto delle vittime, che avevano eccepito che il complesso immobiliare non era stato ancora realizzato e, quindi, nessun appartamento era stato ancora venduto, Pacifico, accompagnato da Bianchi e da un terzo affiliato, che risulta indagato per i medesimi fatti in quanto già detenuto, tra luglio ed agosto scorsi, aveva insistito nella pretesa del pagamento del pizzo, in coincidenza della canonica scadenza di ferragosto.
Le indagini sono state suffragate soprattutto da attività di intercettazione ambientale che hanno permesso di ricostruire nei dettagli le fasi dellattività delittuosa, dalla spasmodica ricerca delle vittime, ai sopralluoghi presso la loro azienda, oltre che lassoluta arroganza dellatteggiamento degli affiliati. Infatti, le vittime si sono risolute ad ammettere le condotte vessatorie di cui erano oggetto solo di fronte alle inconfutabili contestazioni dei poliziotti.
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Secondo recenti acquisizioni investigative, nellultimo periodo, Pacifico aveva assunto la guida della fazione Bidognetti, gestendone le attività estorsive sul litorale domitio. Lo stesso è una figura criminale di rilievo, essendo stato condannato nellambito del processo Spartacus ed annoverando precedenti per tentato omicidio, delitti inerenti le armi ed altri reati associativi. Egli, inoltre, é legato da vicoli familiari al boss Nunzio De Falco, attualmente detenuto, i cui fratelli, Vincenzo e Giuseppe, negli anni 90, furono assassinati nel corso della sanguinosa faida con il gruppo vincente Schiavone-Bidognetti.
Meno di un mese fa, la squadra mobile di Caserta aveva arrestato altri tre esponenti del clan Bidognetti, Vincenzo Caterino, alias Baffone, 50 anni, Americo Quadrano, 47, e Stefano Martino, 41, per un tentativo di estorsione in danno di un cantiere navale di Castel Volturno contro il quale, a scopo intimidatorio, tramite un rudimentale mortaio, venne lanciato un ordigno esplosivo che, solo per un caso fortuito, non recò danni.
Nellultimo anno, la squadra mobile diretta dal vicequestore Alessandro Tocco ha arrestato 18 affiliati al clan Bidognetti per estorsioni, tentate o consumate, nel comprensorio domitio e nellaversano, confermando lattuale pericolosità dei casalesi e come il pizzo rappresenti ancora una delle principali fonti di illecito guadagno dellorganizzazione, oltre che di strategico strumento di controllo del territorio.