Rapina in Via Corcioni, i carabinieri arrestano uno dei responsabili

di Nicola Rosselli

 Aversa. Poco più di ventiquattr’ore. Tanto è bastato alle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia uno dei due rapinatori che mercoledì pomeriggio avevano messo a segno una rapina in pieno giorno e in pieno centro, con tanto di pistola.

Ad agire, così come ipotizzato immediatamente dopo il colpo, un giovane di Arzano in compagnia di un complice che sarebbe stato anch’egli identificato e sarebbe ricercato.

La rapina, che aveva avuto anche una vasta risonanza, era avvenuta il 24 settembre in via Corcioni, ad Aversa. Erano le 15 circa, quando i due rapinatori, a bordo di un grosso scooter e con volto coperto da casco, hanno affiancato due amici. Dopo aver estratto una pistola e puntatagliela contro, i rapinatori si erano fatti consegnare duemila euro in contanti. La vittima aveva prelevato poco prima dall’ufficio postale centrale di viale Europa l’intero importo. Seguendo la tattica del ‘filo di banca’, i rapinatori avevano notato il prelievo all’interno dell’ufficio e avevano seguito la vittima sino a via Corcione, dove hanno agito senza curarsi di alcuni passanti che pure avevano tentato, inutilmente, di far desistere i due.

A stringere le manette intorno ai polsi di Domenico Russo, 25 anni, di Arzano, i carabinieri della sezione radiomobile del Reparto Territoriale di Aversa, coadiuvati da quelli della cittadina partenopea, coordinati dal colonnello Vittorio Carrera e dal tenente Adolfo Donatiello.

I militari affermano di aver raccolto sul conto dell’uomo, al termine delle indagini, inconfutabili elementi di colpevolezza. In particolare, da quanto sarebbe emerso, il giovane rapinatore avrebbe lasciato, nella concitazione della rapina, il proprio cellulare sul luogo del colpo. Da questo e da altri elementi raccolti anche grazie ai testimoni, in poco più di 24 ore i carabinieri aversani sono giunti all’arresto del malvivente.

La sorpresa più grande, però, è giunta quando, nel corso della successiva, ordinaria perquisizione presso l’abitazione di DomenicoRusso, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato, guarda caso, ben tre Rolex, oggetto del desiderio di decine e decine di rapinatori, dei quali l’uomo non ha saputo rendere conto.

Da qui il sequestro poiché ritenuti provento di precedenti attività illecite. Dopo le formalità di rito per il rapinatore si sono aperte le porte della casa circondariale di Napoli Poggioreale, dove i magistrati della procura presso il tribunale di Aversa – Napoli Nord ne hanno disposto la detenzione e confermato l’arresto, concordando pienamente con i risultati delle indagini condotte dagli investigatori aversani.

Ancora una volta, come accade praticamente sempre quando le forze dell’ordine assicurano alla giustizia elementi legati alla microcriminalità, si tratta di elementi che provengono dall’hinterland settentrionale della provincia di Napoli che scelgono quale territorio di caccia, di conquista, l’Agro Aversano, che può essere facilmente raggiungibile, ma, soprattutto, dal quale si riesce facilmente ad allontanarsi grazie agli svincoli delle superstrade a scorrimento veloce che consentono di far perdere le loro tracce in pochi minuti.

L’arresto di uno dei due rapinatori ha portato una ventata di ottimismo in città dopo i peana dei giorni scorsi, quando in poche ore si erano consumate due rapine. Oltre a questa dei duemila euro, un’altra ai danni di un giovane seduto fuori ad un bar, al quale, sempre pistola in pugno, era stato rapinato il Rolex e non è detto che uno dei tre orologi rinvenuto a casa di Domenico Russo non possa essere proprio quello sottratto al giovane rapinato.

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