Maddalena, una lettrice: “Che pazzaria!”

di Antonio Arduino

 Aversa. Al termine del Consiglio comunale aperto in cui si è parlato del “caso Maddalena” avremmo voluto conoscere le sensazioni, le impressioni i pensieri dei (pochi) cittadini presenti …

… e che avevano avuto la costanza di ascoltare fino in fondo gli interventi dei tanti politici o ex politici che avevano utilizzato l’occasione per avere dieci muniti, questo il tempo concesso per gli interventi dal presidente del consiglio Giuseppe Stabile, di visibilità. Non è stato possibile per l’ora avanzata e la necessità di andare a pranzo tutti sono corsi via ma il nostro desiderio è stato comunque esaudito da questa mail di Antonella Po …. che vi proponiamo perché è l’esempio concreto di come la politica riesca a farsi capire dai cittadini-elettori.

“Gentile giornalista, Le scrivo con la preghiera di un suo aiuto, magari mi potrà convincere sulla quantità di pazzia che avvolge la mente umana, quella di noi cittadini, della classe dirigente e della politica che purtroppo guida i processi evolutivi e sociali del paese.

Le confido che avendo letto il libro di Manfred Lütz, psichiatra e teologo, che apre le porte del mondo straordinario dei malati di demenza, con le loro storie commoventi, non saprei, fra le tante dichiarazioni lette in questi giorni, quale reparto della Maddalena sarebbe più affollato: vuoto quello degli schizofrenici con la loro estrema sensibilità; affollati quello dei depressi con i loro pensieri scioccanti, dei maniaco-depressivi con la loro esaltazione, di coloro che soffrono di una dipendenza da sostanze con la loro emotività. Se per capire le persone normali, bisogna studiare prima quelle pazze, devo chiederle di aiutarmi vista la rarità delle prime.

Le veline e le dichiarazioni sulla Maddalena sono state un saggio di istruzioni per le persone fuori dall’ordinario, e per coloro che vogliono diventarlo, un must per chiunque di noi sia interessato alle mille sfaccettature curiose e imprevedibili della politica, per chi voglia conoscere meglio se stesso e chi lo circonda, per chiunque si sia sempre chiesto cosa voglia dire ‘realmente’ essere pazzo.

Tutto inizia con un bando di un certo Menduni, un romano venuto a guidare l’Asl campana casertana, che, dopo aver firmato un protocollo di intesa con il comune e l’università, cosa fa? Pubblica un bando per la Maddalena, per sondare il campo e scoprire se c’è un interesse di un privato per questo sito.

E’ certo, risponderei io, tutti noi cittadini abbiamo un interesse pazzesco….nessun pazzo ha pensato di raccogliere le firme di noi cittadini per questa pazza manifestazione di interesse ? Seguono numerose e variopinte dichiarazioni, privati impazziti e pazze idee di amministratori comunali, fin quando spunta una delibera comunale pazzesca : il comune esorta l’asl a ritirare il bando perché li non si può edificare,è un sito sottoposto a vincolo, e’ bene di noi pazzi cittadini che li votiamo, e’ necessario che tre pazzi si siedano ad un tavolo per concordare il futuro dei pazzi, mi perdoni, della casa dei pazzi. Così è’ stato firmato!

Tutti pensano che l’idea della delibera in cui si richiama un protocollo di intesa tra ingegneria, Asl e comune sia una pazzia; chi vuoi che oggi rispetti un protocollo, chi vuoi che ritiri un bando solo sulla scorta di un protocollo!!? Solo un pazzo! Ed allora è’ necessario un consiglio comunale aperto, e’ necessario far capire ai cittadini le cose come veramente stanno.

Ecco che le mie idee si sono confuse ancora di più e sono impazzita! Euforica ho pensato che si sarebbe svolto alla casa dei pazzi, alla Maddalena; invece no, rinsavita, mi sono accorta che l’invito è per il municipio, tutti i cittadini impazziti devono discutere li.

Ascolto tutti, non intervengo perché ho una pazzaria che mi frulla dentro… Penso tra me è me, ma questi sono pazzi o sono pazza io che li ho votati? Non si capisce la destinazione dell’area, il primo cittadino dice che non si farà speculazione, un altro dice che è zona g ed f dove si possono costruire anche centri commerciali con parcheggi, un altro dice che è’ tutto vincolato, l’altro al mio fianco risponde che nulla è’ vincolato perché anche il comune ha fatto un progetto su di un padiglione senza il parere della soprintendenza (padiglione Bianchi); e non finisce qui, un consigliere comunale dice che una facoltà ha fatto anche un progetto inviato all’asl e che Menduni, direttore anche della casa dei pazzi, non ha mai firmato nessun protocollo.

Ed è qui che la mia mente, stanca di tante pazzarie, scoppia definitivamente, quando in aula viene affermato che mai nessuno ha sottoscritto un protocollo di intesa, che il progetto e’ stato inviato da un professore della facoltà di architettura che, gratis, ha lavorato senza che nessuno glielo chiedesse.

Cose da pazzi! penso io! o mi devo far ricoverare o questi sono usciti tutti dalla Maddalena! Questi signori parlano di protocolli che non esistono, di bandi fatti per provocare, di firme mai sottoscritte, di delibere che richiamano protocolli fantasma, di vincoli architettonici inesistenti, di progetti già deliberati ma non firmati dalla soprintendenza, di inedificabilità di suoli dove si possono costruire centri commerciali, di un professore che, senza un mandato e neppure inserito nel protocollo fantasma, fa un progetto pazzesco e gratis su 170.000 mq di terreno e lo invia all’Asl, magari per beneficenza, tutto sotto i nostri occhi e le nostre orecchie che ascoltano.

Penso allora, chi non è pazzo qui può solo impazzire, solo un magistrato pazzo sbroglia sta matassa! Mi perdoni, arrivo al dunque, visto che non ho sentito ancora parlare delle possibili e reali destinazioni di questo bene, lei non pensa che sarebbe meglio riaprirlo come ospedale psichiatrico perché i pazienti in giro sono ancora numerosi?”.

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