La “Maddalena” degli artisti: intervista al clown Gabriele

di Nicola Rosselli

 Aversa. Giunge in Consiglio comunale la discussione sul futuro del complesso della Maddalena. L’appuntamento è per le 10 di venerdì prossimo con una seduta del civico consesso aperta a tutti.

Ad annunziarlo il primo cittadino Giuseppe Sagliocco che ha anche sottolineato come per l’occasione siano stati specificamente invitati a partecipare sia gli ordini professionali di architetti e ingegneri che le due facoltà cittadine della Sun di Architettura e Ingegneria.

«Al di là di ogni possibile strumentalizzazione – ha dichiarato Sagliocco – c’è la volontà di questa amministrazione di voler giungere ad una decisione partecipata sul futuro del complesso della Maddalena, convinti come siamo che da essa può dipendere un’occasione concreta di sviluppo e crescita per tutta la città. Non abbiamo preclusioni e ci adopreremo affinché l’intero complesso possa ritornare al suo antico splendore ed utilizzato per la collettività».

«Invito tutti a partecipare – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Stabile – a questo civico consesso aperto alla città rappresenta sicuramente un momento di partecipazione attiva e di confronto sulle idee. Invito i rappresentanti di Istituzioni, i rappresentanti politici del territorio, delle facoltà universitarie, delle associazioni ed i cittadini in generale a prendere parte a questo consiglio comunale che rappresenta un momento di democrazia partecipata».

Dal M5S cittadino, inoltre, l’annuncio che sull’argomento è stata anche presentata un’interrogazione parlamentare su iniziativa dell’onorevole Salvatore Micillo.

 Intanto, a sottolineare l’abbandono, il degrado senza fine in cui versa questo complesso, sul web impazza un video pubblicato sul sito La Rampa nel quale si vede e viene intervistato un immigrato dell’Europa dell’Est che ha scelto di vivere tra due roulotte abbandonate appartenenti al dipartimento della Protezione Civile della Regione Campania (come recita la scritta posta sulla fiancata) e uno degli edifici della Maddalena. Seppure in maniera arrangiata, l’immigrato si è conquistato un posto al coperto, un tetto (quasi certamente con lui vivono altre persone) con acqua corrente ed energia elettrica, senza che nessuno, inspiegabilmente, gli sia mai stato contesto nulla. Un altro episodio che dimostra quale sia stata sino ad oggi la diligenza utilizzata dalla proprietà per tutelare la Maddalena. Maddalena che è riuscita, pur nella sua situazione di degrado, a sensibilizzare artisti.

«L’idea è nata dall’incontro con Gabriele (alias Flipper Clown). Voleva un servizio fotografico prima di partire per Budapest per lavoro su una nuova versione del suo personaggio. Lui ha suggerito la Real Casa de’ Matti, perché lì da piccolo aveva fatto gli scout, e io l’ho trovata subito una scelta perfetta». Con queste parole la fotografa Alessia Capasso presenta, infatti, un bellissimo servizio fotografico sulla Maddalena che ha quale protagonista il luogo e l’artista aversano Gabriele Ferrandino. «Tramite gioco e fotografia – continua – volevamo che questo luogo riprendesse vita e mostrasse ancora il suo fascino immutato, nonostante l’incuria e l’abbandono in cui versa da anni. L’intento era doppio: denuncia dello status quo e speranza alimentata dalla fantasia».

«Si, fu una mia idea, lei non è di Aversa e non lo conosceva. Prima di tutto – ha dichiarato Gabriele, il clown che lavora a Budapest – perché è un posto che mi piace anche esteticamente, decadente, romantico, con una storia molto particolare. Poi perché ci sono affezionato visti gli splendidi momenti vissuti lì con gli scout appena dimesso come ospedale, dove c’erano ancora alcuni pazienti in giro. Tre perché mi piaceva il contrasto tra il mio colore e l’ombra di quel posto, tra il clown, in teoria personaggio scintillante abituato a contesti gioioso, in un palcoscenico calpestato per decenni da persone sofferenti e diverse…forse diverse proprio come il clown e qui c’è la chiusura del cerchio…gli opposti si attraggono o in fondo all’ infinito sono la stessa cosa. Fatte le foto la mia idea era farle vedere in giro per far conoscere il posto a chi non lo conoscesse e sperare che non venisse abbandonato a se stesso».

Ne è venuto fuori un reportage realistico di rara bellezza che l’architetto Pina Ciarma sta pensando di portare in mostra ad Aversa per tenere vivo il dibattito.

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