Vertice su Pescopagano, opposizione: “Basta con le passerelle”

di Redazione

 Mondragone. Nel giorno della riunione in Prefettura con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sul caso Pescopagano, i consiglieri di opposizione auspicano che “questa occasione di confronto istituzionale non si riduca al solito défilé a cui il sindaco Schiappa ormai ci ha desolatamente abituati”.

“Siamo stanchi – continuano – delle sfilate mediatiche del primo cittadino (come l‘ultima trasferta al Viminale) assolutamente improduttive dal punto di vista amministrativo. In Prefettura, il sindaco di Mondragone abbia l’onestà intellettuale di ammettere davanti al Ministro Alfano (peraltro leader nazionale del partito in cui egli stesso milita) di essere gravemente responsabile della assoluta carenza di una politica, di una progettualità, di un disegno (soprattutto in tema di ordine pubblico, di servizi e di integrazione ed igiene) pur minimo, necessario a dare quantomeno speranza alla comunità di Pescopagano”.

Lo scorso novembre i consiglieri di opposizione portarono all’attenzione del primo cittadino, e del Consiglio, ben 11 punti di interrogazione che denunciavano e stimolavano la maggioranza ad attivarsi con urgenza per approntare una serie di interventi indifferibili allo scopo di porre una prima pietra necessaria a ripristinare vivibilità, servizi e ordine pubblico a Pescopagano.

“Le risposte della maggioranza guidata da Schiappa – commentano i consiglieri – sono state (come i fatti hanno dimostrato) assolutamente, inefficaci (come fu denunciato in quel momento), inconsistenti ed indicative di un disinteresse al tema. Avrebbe, ad esempio, il primo cittadino, potuto interessare già all’epoca dei fatti il ministro Alfano, o il presidente del Consiglio regionale Romano. Ma forse in quel periodo Schiappa era troppo interessato alla scalata (poi mancata) all’AsI. A sua volta Cennami avrebbe potuto attivare maggiormente i propri rappresentanti in Giunta (Barbato e Zoccola) che, tuttavia, sono apparsi assolutamente inadeguati ed improduttivi per una soluzione concreta pur minima del problema. Ma la cosa che dimostra che Schiappa non ha mai avuto a cuore (tranne che in campagna elettorale), né ha la capacità politica, di interessarsi sul serio di Pescopagano, è rappresentata dallo sfascio recente della propria giunta (le dimissioni polemiche del vice sindaco Anna Barbato lo dimostrano) e dal fatto che non ancora è stato convocato dal presidente Marquez (che ormai ha perso completamente la bussola istituzionale e presto capiremo anche il perché..) il Consiglio comunale straordinario monotematico (su Pescopagano) richiesto dalla metà (ben 8) dei consiglieri comunali già 11 giorni fa (la legge prevede che entro il ventesimo giorno il presidente deve riunire il Consiglio Comunale)”.

Le opposizioni, infatti, hanno chiesto la celebrazione urgente di un Consiglio comunale da tenersi proprio a Pescopagano “per poter – sottolineano – dare il proprio contributo progettuale ad una maggioranza che appare (anche quando non è incalzata) assolutamente allo deriva ed incapace di dare risposte concrete alle reali problematiche della città a meno che per i nostri governanti amministrare Mondragone non si significhi solo tartassare i cittadini (senza garantire servizi) e distribuire patrocini economici (peraltro inutili)”.

“E pensare che a Castel Volturno – continuano i consiglieri – dopo due giorni dai tristi eventi di cronaca del 13 luglio scorso, si tenne (in streaming) un Consiglio comunale aperto produttivo di utile confronto democratico tra le parti nonché di seria analisi del problema, occasione in cui i residenti hanno potuto confrontarsi e conoscere aspetti e problematiche ignorate prima. Nemmeno questo è possibile a Mondragone a causa del disinteresse dei protagonisti del ribaltone, Schiappa-Cennami”.

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