Catania, uccide il marito con 40 coltellate. Poi tenta il suicidio e sviene

di Redazione

 Catania. Non aveva mai superato la morte della figlia avvenuta nel 2008 per tumore. E nella sua testa, chissà, forse voleva cancellare tutta la sua famiglia.

Così lunedì, intorno a mezzanotte, è andata in cucina ha preso un coltello e ha raggiunto il marito nella camera da letto. Dormiva. Lo ha accoltellato nel sonno. Quaranta coltellate dritte allo stomaco. Alfio Vinci, 72 anni, è morto già al terzo fendente.

La tragedia è avvenuta nella loro abitazione di Carlentini, nel Siracusano. La donna, Sebastiana Ippolito, 60 anni, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Augista, soffriva di una forte crisi depressiva dopo la morte di una delle due figlie, di 38 anni.

Dopo aver accoltellato il marito, è andata in bagno per tentare il suicidio, ma con la stessa rama con cui aveva appena ucciso il marito si sarebbe procurata solo ferite superficiali sul corpo prima di svenire. Intorno alle 3 si sarebbe risvegliata ed avrebbe urlato richiamando l’attenzione dei vicini. Rendendosi conto solo allora di quello che aveva fatto.

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