“Rock Steady”, il nuovo album di Ensi, in uscita a settembre

di Emma Zampella

 Ha già pronto il suo nuovo album, “Rock Steady” in uscita il prossimo 2 settembre, e lui, Ensi, il rapper tra i migliori freestyler del momento, lo definisce solido come una pietra.

“E’ un termine particolare – dice l’autore – che rappresenta qualcosa di costante, che non può essere scosso o spostato. È un disco solido come una pietra, difficile da cambiare con una capacità incessante di spaccare. E’ la mia evoluzione coerente nella musica”.

Un album che mette insieme 11 inediti tra cui il primo singolo estratto “Change”. “Volevo mettermi in gioco- dice a tal proposito – e non adattarmi a facili suoni. Non era scontato come singolo questo pezzo che penso sia il brano più trasversale e di ampio respiro che ci sia nel disco. Ha un respiro internazionale nonostante le difficoltà sillabiche della nostra lingua”.

Ma il rapper ha lasciato spazio anche ad una dedicata particolare per la sua fidanzata, racchiusa nel singolo dal titolo “Rocky e Adriana”. Un pezzo nato durante una chiacchierata con la sua compagna, momento nel quale ha scoperto che lei non aveva mai visto il film: “ Alla fine mi ha detto che era la nostra storia: ‘Siamo io e te’. In effetti ci sono delle analogie. Io vengo da una realtà difficile di periferia mentre lei è di carattere riservato ma sempre presente nella mia vita. Insieme abbiamo condiviso momenti difficili e mi sembrava giusto dedicarle questa canzone”.

Ma le argomentazioni di Ensi spaziano da un campo all’altro, tanto che lo stesso sferra anche critiche dure nei confronti dell’hip hop italiano moderno ne “Rispetto di tutti paura di nessuno”. “Credo – racconta il cantautore rispetto al brano in questione – che il movimento sia nato bene nel nostro Paese. Da genere di nicchia a uno dei più amati, grazie anche al codice linguistico che arriva dritto ai ragazzini che ascoltano questa musica. Credo però che ad oggi si sia arrivati ad un livello eccessivo di autoreferenzialità: sembra che parliamo solo a noi stessi, c’è meno attenzione all’utilizzo delle parole. Spesso sembra che alcuni non dicano proprio un cazzo”.

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