Alvignano, Giaquinto taglia il nastro della Festa della Trebbiatura

di Redazione

 Alvignano. Ha tagliato il nastro dell’ottava edizione della festa della Trebbiatura di Alvignano. Non ha fatto mancare la sua presenza l’assessore provinciale all’Agricoltura Stefano Giaquinto all’inaugurazione della tre giorni organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione Piccolo Mondo Contadino.

“Agricoltura, una parola che richiama alla mia mente tante definizioni. – ha scritto nella prefazione di un cartaceo distribuito dai coordinatori dell’evento – Agricoltura intesa innanzitutto come coltivazione di specie vegetali e produzione di beni alimentari, ma il mio rimando va anche alle sempre più moderne tecniche per la conservazione dell’ambiente e ai motori di macchine agricole sempre più intelligenti.

Ma prima ancora, quando penso all’Agricoltura e quindi al settore che il presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi mi ha affidato, penso al sacrificio di uomini e donne, dei coltivatori e degli agricoltori che hanno scommesso e scommettono quotidianamente nella coltivazione e nella produzione di prodotti tipici della nostra Terra. Terra, Terra Felix.

La nostra Provincia è Terra di Lavoro e Terra di ricchezze, prodotti che rappresentano l’identità di territori, di generazioni, di storia. E il rito della trebbiatura è una tradizione popolare che va riscoperta e ancora tramandata ai nostri figli, come i nostri nonni lo ha fatto con noi.

Per loro era una grande festa e deve esserlo ancora. Un’occasione anche per ricordare gli usi, i costumi, i piatti e le tradizioni del mondo contadino, una festa di singolare importanza per la civiltà rurale. In passato si ringraziava la natura per i doni concessi: il grano, i raccolti e le relativi fonti di sostentamento e reddito perché pane e pasta rappresentavano il prodotto da vendere e da scambiare, ebbene, dobbiamo farlo anche oggi, in un momento economico difficile ma dal quale si può ripartire e sperare, in nome di quanti vogliono costruirsi e inventare il loro futuro.

Rivivendo queste pratiche e tramandando tradizioni sono convinto che riusciremo a sensibilizzare i giovani e a spronarli, allontanandoli dal rapporto eccessivo con la tecnologia e avvicinandoli alla terra e a quanto può regalare. I nostri territori poi hanno un vantaggio in più, l’Alto Casertano è fatto di verde e distese, di monti e sentieri naturali, panorami mozzafiato per visitatori che scappano dalle grandi città, terreni pronti a collaborare e a sostenere idee e sviluppo.

Il compito della politica è prima di tutto ascoltare e prestare attenzione alle richieste che giungono dal comparto, le esigenze e le perplessità vanno dissipate nelle giuste sedi e sostenute. Fondamentale, a mio avviso, è anche la sinergia e la collaborazione tra enti e realtà istituzionali diverse ma che insieme dovrebbero viaggiare verso un unico obiettivo: difendere i nostri territori e non lasciar scappare i nostri figli. Ripartiamo dalla terra, dalle nostre origini, non dimentichiamo ma rispettiamo le nostre radici”.

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