Di Santo: “Proprio Angelo Lettera parla di coerenza!”

di Redazione

Eugenio Di Santo Sant’Arpino. “L’ultimo, non solo a Sant’Arpino, ma su tutto il pianeta Terra, a poter parlare di coerenza è proprio Angelo Lettera”.

E’ la replica del sindaco Eugenio Di Santo alle recenti dichiarazioni rilasciate del consigliere comunale. “Eppure, probabilmente senza nemmeno conoscere il significato della parola ‘coerenza’, l’amico Lettera se ne erge a paladino”, continua Di Santo, sottolineando: “Per rinfrescarti la memoria, caro Lettera, ti voglio ricordare che sia il 20 che il 22 maggio, in occasione di una riunione del gruppo consiliare, prima, e di una riunione di maggioranza, poi, hai ribadito a chiare lettere che sostenevi e difendevi la mia decisione di patteggiare. E ancora prima, il 19 maggio, il giorno in cui mi è stata revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari, sei stato tra i primi a venire a casa mia per manifestarmi la tua solidarietà e l’appoggio alla mia decisione di patteggiare. E la stessa convinta opinione l’hai ribadita a gran voce in occasione di un incontro di partito nella sede dell’Udc del 21 maggio. In queste riunioni ci sono decine di testimoni che hanno ascoltato dalla tua viva voce che il patteggiamento era l’unica strada per uscire da questa situazione. Poi, dimenticando quella coerenza che oggi sbandieri ai quattro venti, con dichiarazioni che non hanno né capo né coda, dopo 20 giorni improvvisamente hai rinnegato quello che tu stesso avevi dichiarato in occasione delle tre riunioni”.

“Caro Lettera, – incalza il sindaco – purtroppo per te l’unica coerenza che hai saputo dimostrare in questi anni, e che è ormai sotto gli occhi di tutti, è il tuo agire solo ed esclusivamente per soddisfare i tuoi interessi personali. E pur di raggiungere questi obiettivi, che sono gli unici che ti stanno a cuore, hai tenuto in fibrillazione l’intera maggioranza, creato scompiglio e inventato casi inesistenti in più circostanze, con il solo scopo di ottenere ciò che volevi. Basterà ricordarti la delega della legge 328 sottratta alla consigliera Imma Quattromani con il ricatto di non voler accettare, altrimenti, di fare il capogruppo consiliare, come se rappresentare una intera maggioranza fosse una macchia e non un onore. E ancora il ricatto per ottenere la delega del consorzio Asi di Caserta in cui, è bene ricordarlo, rappresentavi il Comune di Sant’Arpino e con atteggiamento di arroganza e tracotanza, hai votato senza concordarlo con alcuno il nome di tuo padre per rappresentare il distretto industriale in cui è inserito Sant’Arpino. Inoltre, è noto a tutti che proprio tu sei stato sempre molto presente negli incarichi tecnici del Comune e che, nel nome del sindaco Di Santo, a cui oggi ti prendi la briga di dare consigli, hai ottenuto incarichi anche alla Provincia. Come non ricordare, nei famosi cinque mesi in cui sono stato sindaco, la nomina sempre di tuo padre nel Consiglio di amministrazione del Museo Campano. La coerenza è proprio un affare di famiglia! E l’unico che dovrebbe dimettersi sei proprio tu che hai tradito i tuoi stessi capo elettori, senza i quali non avresti preso nemmeno la metà dei voti che ti hanno consentito di essere eletto, e che oggi non condividono nessuna delle tue decisioni”.

“Tra l’altro proprio a loro io stesso avevo sconsigliato di sostenerti nella campagna elettorale perché sapevo che sarebbe venuta fuori la tua vera natura così come hai dimostrato in questa e in altre occasioni”. “Per quanto riguardo gli obiettivi raggiunti, – prosegue Di Santo – oltre a dimostrare anche ignoranza in materia amministrativa, perché annoveri nei cinque mesi di mia assenza, anche il rientro nel Patto di Stabilità che semmai è un obiettivo del 2013, quando io era ancora in carica, ti ascrivi anche meriti che sono stati raggiunti da tutti i componenti di questa maggioranza, nessuno escluso. Noto con dispiacere che ti vanti di cose che a stento conosci e dal tono del tuo intervento sembra trasparire il messaggio che senza di te non sarebbe stato realizzato niente…beata arroganza!”.

“Prima di parlare di coerenza, caro Lettera, – conclude il sindaco – avresti fatto bene a contare fino a cento. Ti saresti così almeno risparmiato l’ennesima pessima figura! Ti auguro comunque una lunga carriera politica al fianco degli stessi personaggi che per decenni non hanno fatto altro che criticare e gettare fango su di te e sulla tua famiglia”.

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