Rinviata alla Camera la legge che abolisce l’obbligo del cognome paterno

di Stefania Arpaia

 Roma. La proposta di legge del Pd che abolisce l’obbligo del cognome paterno è stata rinviata.

Sarebbe dovuta andare liscia la sua approvazione e invece, a confermare il rinvio è stata la telefonata del capogruppo democratico in Commissione giustizia, Walter Verini.

La libertà dei genitori di scegliere quale cognome dare ai propri figli dovrà attendere. La proposta di legge non prevede solo la possibilità di dare o l’uno o l’altro cognome, che sia materno o paterno, ma anche di darli entrambi.

Donatella Ferranti, presidente della Commissione giustizia lo scorso 10 luglio, aveva dichiarato: “E’ un altro passo in avanti verso la parità dei sessi e la piena responsabilità genitoriale. L’obbligo del cognome paterno è simbolo di un retaggio patriarcale fuori del tempo e assurdamente discriminatorio, ed è stato severamente censurato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e dunque il testo che ora andrà in aula è un atto dovuto che ci pone finalmente in linea con gli altri paesi europei”.

Adirata Michela Marzano che si sente “tradita dal partito”. La deputata Pd ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it: “Si proclamano grandi valori, ma al momento del voto ci si tira indietro e si tradisce il messaggio di cambiamento. E anche di uguaglianza, dato il richiamo della Corte europea sulla questione del cognome”. Marzano spera che la futura discussione sia introdotta prima della pausa estiva.


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