Oppido, inchino al boss: vescovo sospende tutte le processioni

di Mena Grimaldi

 Reggio Calabria. Dopo la vicenda dell’inchino alla casa del boss Peppe Mazzagatti, ottantaduenne ergastolano ai domiciliari, durante la processione della madonna della Grazie svoltasi a Oppido Mamertina il 2 luglio scorso, il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito, ha sospeso lo svolgimento di tutte le processioni della diocesi.

Mercoledì aveva parlato per la prima volta in modo pubblico, su Facebook,il comandante dei carabinieriAndrea Marino, diventato “famoso” suo malgrado per averabbandonatola processione di Oppido Mamertina, fermatasi davanti alla casa del boss per un “inchino”.

La ‘ndrangheta, ha scritto il carabiniere, è “una forma odiosa di sopraffazione fra esseri umani”, “uccide ed è venditrice di morte. Oppido e gli oppidesi hanno vissuto passivamente ed ammutoliti cruente faide di cui oggi ancora in tanti portano addosso i segni. Il piagnisteo non giova a nulla, al pari del nascondimento. Servono azioni concrete”.

Il sottufficiale dell’Arma ringrazia sul social network “gli oppidesi onesti, che sono tanti, cosi come tanti sono i veri devoti di Maria Vergine delle Grazie. Li ringrazio particolarmente perché, pubblicamente e non, hanno comunque scalfito quel muro di silenzio che qui è più duro del cemento armato. Li invito a perseverare, a non aver paura di vivere liberi, a dimostrare che i cambiamenti sono frutto dei fatti e dei sacrifici e non solo delle belle parole”.

Il gesto “non aveva alcuna dietrologia, né era mirato a gettare fango sull’intera comunità oppidese in cui vivo con la mia famiglia da circa 6 anni, ed in cui ho conosciuto tanta gente laboriosa ed onesta”.

Cittadini che soffrono perché sentono “addosso il peso del fango mediatico che spesso dipinge Oppido come fosse il paese degli orrori”.

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