L’affondo del pm Ardituro: “La politica ha più colpe della camorra”

di Redazione

Antonello ArdituroCaserta. “I camorristi come Antonio Iovine si arrendono mentre i politici no”. Parole dure quelle del pm della Dda di Napoli, Antonello Ardituro, venerdì, in aula a Santa Maria Capua Vetere, durante il processo a carico di Enrico Fabozzi,…

… ex sindaco di Villa Literno ed attuale consigliere regionale della Campania, finito anche agli arresti con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica e per questo dimessosi anche dal gruppo del Partito democratico.In sede di dibattimento, il politico casertano aveva provatoa perorare la sua causa e a respingere ogni addebito, negando di aver favorito appalti al clan dei casalesi. Ma alle sue parole del politicohanno fatto seguito quelle del magistrato, secondo cui, nel Casertano, “la politica ha più colpe della camorra e i politici hanno più da perdere rispetto ai camorristi”. “Arrendetevi”, haesclamato Ardituro.

“Vergognatevi! – ha proseguito il pm rivolgendosi chiaramente a Fabozzi durante la requisitoria – Nel 2003-2004 incontravate l’allora reggente del clan Bidognetti, Luigi Guida, per gli appalti mentre era in corso a Villa Literno una sanguinosa faida. La gente moriva e – ha concluso Ardituro – voi vi incontravate”.

E ancora, sulla vicenda del mega appalto da 13 milioni di euro per i rifiuti: “Sulla questione rifiuti vi siete mangiati la nostra terra. Fabozzi, vi siete venduta Villa Literno quando avete detto sì alla sistemazione delle ecoballe nel vostro comune, affidando i relativi lavori ad amici vostri e percependo tangenti. E pochi mesi prima facevate manifestazioni con la gente per dire no”.

Ardituro ha contestato la tangente pagata dall’imprenditore dei rifiuti Generoso Roma per la costruzione di alcune piazzole per le ecoballe, che “si sarebbero spartiti Luigi Guida, Nicola Ferraro e lo stesso Fabozzi”.

L’ex sindaco di Villa Literno è imputato per concorso esterno in associazione camorristica per un maxi-appalto da 13 milioni di euro concesso nel 2007 ad imprenditori legati al clan dei Casalesi. Del presunto sistema spartitorio riferisce lo stesso Guida, boss originario del Rione Sanità di Napoli, e l’altro pentito Tammaro Diana.

“È inutile – ha aggiunto Ardituro – che vi attaccate al dato formale che le concessioni le dava il Commissariato per l’Emergenza Rifiuti. I lavori, infatti, in questo settore finivano sempre a ditte vicine a Fabozzi. Mi riferisco alla famiglia Tamburrino, che ha costruito altre piazzole per i rifiuti, e che è vicinissima a Fabozzi; loro hanno pagato 120mila euro di tangente, ce lo dice sempre Guida. Quando si tratta di ritirare il percolato i lavori vanno alla famiglia Di Fraia, legata sempre a Fabozzi”.

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