La Camera respinge proposta M5S sull’indennità agli arrestati

di Mena Grimaldi

 Roma. L’ufficio di Presidenza della Camera ha respinto a larga maggioranza, con il voto contrario dei tre esponenti del M5S e l’astensione di Edmondo Cirielli (Fdi-An), la proposta del Movimento 5 Stelle di sospendere temporaneamente l’indennità ai parlamentari arrestati e a quelli sottoposti a procedura di decadenza per incompatibilità o ineleggibilità ai sensi della legge Severino, fino alla cessazione delle misure cautelari.

La Camera, dunque, continuerà a pagare l’indennità parlamentare fintanto che saranno titolari del seggio. Dopo un’istruttoria dei Questori si è arrivati alla conclusione che un intervento su questo tema necessiti di “un’iniziativa legislativa” e non può scaturire da una semplice decisione dell’Ufficio di Presidenza.

La richiesta era stata avanzata dal M5S dopo il sì dell’assemblea di Montecitorio all’arresto del parlamentare Pd Francantonio Genovese, coinvolto in un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale.

L’ufficio di Presidenza, presieduto da Laura Boldrini, ha accolto il parere contrario alla richiesta dei grillini formato dal Collegio dei Questori, che prima del voto aveva sottolineato come sia indispensabile un intervento legislativo per regolare la materia, che non può essere modificata dall’ufficio di Presidenza.

Contro il parere dei Questori ha voluto che fosse messo agli atti il suo dissenso il vicepresidente M5s della Camera Luigi Di Maio.

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