Convalidato l’arresto per Gianluca Grignani, ma il cantante torna libero

di Redazione

Gianluca Grignani Rimini. Il giudice del tribunale di Rimini ha convalidato l’arresto per Gianluca Grignani dopo l’aggressione ai carabinieri di sabato sera, ma è tornato libero con obbligo di firma tre volte a settimana in attesa del processo che si terrà il prossimi 16 settembre.

Il cantautore dovrà rispondere di resistenza e lesioni ai due militari dell’Arma, che si costituiranno parte civile. Giunto lunedì mattina, intorno alle 9.30, al tribunale romagnolo, scortato dai carabinieri, per la direttissima a suo carico, al termine dell’udienza Grignani, difeso dall’avvocato Mastracci del Foro di Rimini, è uscito senza fermarsi a parlare con i cronisti. Sembra che avrebbe manifestato pentimento per la sua azione e chiesto scusa.

Il 42enne artista brianzolo era stato arrestato nella serata di sabato a Riccione, in una casa presa in affitto, dove da un mese stava trascorrendo le vacanze con la moglie Francesca Dall’Olio e i suoi quattro figli, il più grande ha otto anni, il più piccolo due. Intorno alle 20.30 la moglie avrebbe chiamato i carabinieri perché Grignani, sembra dopo aver assunto alcol e droga, avrebbe dato in escandescenze. All’arrivo dei militari, il cantautore avrebbe scaraventato per le scale un carabiniere e preso a calci e ferito alla gamba un altro, per poi scendere in strada e tentare di scappare entrando in un albergo situato nelle vicinanze. Dopo essere riusciti a calmarlo, i carabinieri lo hanno prima accompagnato in ospedale, dove i medici lo hanno sottoposto a flebo calmanti, e poi, durante la notte, in caserma per procedere all’arresto.

Nel pomeriggio di domenica Grignani ha cercato di ridimensionare l’accaduto. In un comunicato della coppia si legge che l’episodio non è in alcun modo legato alla famiglia” e che non è stata la moglie ad allertare i carabinieri, bensì il cugino di Grignani, ospite dei coniugi nella casa-vacanze, e “unico presente al momento dell’accaduto”. Il cantautore ha ricondotto il suo atteggiamento ad uno “stato confusionale dovuto a una forte crisi di panico”, ammettendo di aver “reagito all’intervento in modo sconclusionato” ma chiarendo di non aver spinto il carabiniere giù dalle scale. Poi ha chiesto “sentitamente scusa” ai militari per il suo comportamento, spiegando di dare, in seguito, “ulteriori dettagli su quanto accaduto”.

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