Afghanistan: messe in fila e sparate. Muoiono 15 persone

di Stefania Arpaia

 Kabul. Sono state fermate mentre viaggiavano a bordo di due veicoli, le 15 persone che hanno perso la vita la scorsa notte.

Solo il giorno precedente erano state uccise due operatrici umanitarie finlandesi, a Herat, mentre viaggiavano a bordo di un taxi. Lo scorso 22 luglio invece, una decina le persone decedute in seguito ad un attentato suicida, presso una base militare di Kabul.

Il massacro è avvenuto nella provincia di Ghor, non distante dalla capitale, in Afghanistan centrale. Sarebbero stati talebani i responsabili degli omicidi.

In base a quanto riferito dal portavoce del governatore della provincia, Abdul Hai Khatibi, i viaggiatori sarebbero stati attaccati da uomini armati che li avrebbero bloccati a bordo strada e fatti scendere dai mezzi su cui viaggiano. “Li hanno fatti mettere in fila e li hanno uccisi, uno alla volta” ha dichiarato.

Tra le vittime anche 3 donne e un bambino. Mentre sembrerebbe che un uomo sarebbe riuscito a fuggire.

L’Unama, Missione delle Nazione Unite di assistenza in Afghanistan, ha evidenziato l’aumento del numero di vittime civili, pari al 24% in più rispetto allo scorso anno.

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