Neonato venduto per 25mila euro, condannato ginecologo

di Redazione

 Caserta. Sei anni di reclusione inflitti, con rito abbreviato, al ginecologo Andrea Cozzolino, di Scafati (Salerno), arrestato l’otto maggio del 2013 dalla squadra mobile di Caserta con l’accusa di aver convinto una minorenne italiana a vendere per 25mila euro a una coppia il bambino del quale era incinta e che ha poi partorito.

Il bambino era poi stato “acquistato” da una coppia di coniugi, di Sant’Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno, per i quali la Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e che attendono di essere giudicati con rito abbreviato. Il medico rispondeva delle accuse di concussione e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

Secondo gli inquirenti, Cozzolino, in servizio nelle cliniche convenzionate “Sant’Anna” di Caserta e “Santa Lucia” di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), eseguiva aborti anche oltre i termini consentiti dalla legge 194. Per questo la minorenne si era presentata nella clinica “Sant’Anna” chiedendogli di interrompere la gravidanza. Di fronte alla richiesta di 6mila euro avanzata dal medico, la minorenne aveva fatto presente la sua condizione di difficoltà economica. Il ginecologo l’aveva allora convinta a partorire il bambino nella clinica “Santa Lucia”, promettendole aiuto per disfarsi del bambino ed evitare il riconoscimento del figlio.

La vicenda risale all’ottobre 2011. Le indagini della polizia sono partite da una segnalazione della madre naturale a un centro anti-violenza di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dopo che si era accorta che il bambino venduto alla coppia risultava inserito nello stato di famiglia dei propri genitori ed aveva presentato una denuncia.

Il medico aveva assicurato alla minorenne che il bambino sarebbe stato riconosciuto dai nuovi genitori, ma la direzione della clinica “Santa Lucia”, estranea alla compravendita, aveva comunicato al Comune di residenza della madre vera i dati anagrafici del neonato. Quest’ultima, che ha ottenuto che il bimbo fosse tolto alla coppia che l’aveva acquistato ed affidato ad una casa famiglia, fu poi indagata per violazione della legge sull’adozione e l’affidamento dei minori. Il bambino, nel frattempo, è stato affidato ad un’altra coppia di genitori.

Le immagini della conferenza stampa dell’8 maggio 2013

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