Scontro Pagano-M5S, Luongo: “Basta con il vittimismo”

di Redazione

Francesco Luongo Casaluce. “Il comunicato diramato nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle provvede a fare piena luce sul fatto che dietro all’interrogazione presentata dalle senatrici Nugnes e Moronese non ci fosse ‘l’odio’ dell’opposizione”.

E’ quanto dichiara il consigliere di opposizione Francesco Luongo a seguito delle recenti polemiche che hanno visto coinvolti, da un lato, il sindaco di Casaluce e, dall’altro, le due parlamentari pentastellate. “Restano tanti dubbi che non mi piacciono e che non comprendo ma non voglio parlare di questo. Non mi sarei aspettato certo delle scuse dal sindaco Pagano ma – ha spiegato ancora Luongo – almeno un po’ d’odio in meno. A cosa serve parlare ancora di pseudo politici e pseudo cittadini? In cosa giova alla nostra Casaluce questo atteggiamento? E se proprio si vuole continuare a mantenere questo clima – forse perché fa comodo mantenere un nemico al quale attribuire la colpa di ogni propria difficoltà – non sarebbe almeno più onesto avere il coraggio di fare dei nomi? Chi sono gli pseudo politici? Chi sono gli pseudo cittadini?”.

“L’attività di opposizione l’ho sempre svolta mettendo al centro il ‘bene’ del mio paese. Questo lo potrebbe confermare chi con me ha condiviso quattro anni di opposizione e che, oggi, ha scelto di far parte di questa maggioranza”.

“Sono stufo di questo clima così come sono stufo di questa condizione in base alla quale tutto ciò che accade di spiacevole al sindaco dovrebbe essere ‘per colpa’ di un consigliere di opposizione. Questo clima non lascia spazio alla verità ed al bene del paese che tutti, a parole, diciamo di amare. Credo sia arrivato il momento di assumersi ognuno le proprie responsabilità. Dico basta al vittimismo. Le uniche vittime, fino ad ora, sono i casalucesi. Detto ciò, in merito all’interrogazione delle parlamentari, va ricordato che a rispondere dovrà essere il Ministro dell’Interno, appunto l’istituzione interrogata. Da Casalucese so quanto disastroso sarebbe uno scioglimento, anche solo in termini economici. Ma lo scioglimento si debella amministrando con la legalità. Non si debella minacciando chi si pone delle domande”.

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