Ecotransider, anche Carinaro dice ‘No’ alla puzza

di Antonio Taglialatela

 Carinaro. Anche i cittadini di Carinaro protestano contro la puzza e la “Ecotransider”, azienda situata nella zona industriale, al confine con Gricignano, che si occupa dello smaltimento dell’umido di numerosi comuni, e viene ritenuta la “fonte” dei miasmi nauseabondi che si avvertono nel centro abitato, in particolare nelle ore notturne.

Una “battaglia”, già avviata a Gricignano da qualche anno,che si è allargata alla vicina Carinaro attraverso la costituzione di un comitato, ‘Carinaro per la Terra dei Fuochi’, i cui componenti, attraverso un volantino, annunciano l’avvio di una petizione popolare. “Nel Comune di Gricignano, in zona Asi, – si legge nel volantino – è in esercizio un impianto per lo stoccaggio ed il trattamento di rifiuti organici denominato Ecotransider. Il trattamento di questi rifiuti sprigiona esalazioni nauseabonde tali da essere avvertite a distanze considerevoli sia dalla popolazione di Carinaro sia da quella dei paesi vicini. Tale situazione provoca un evidente peggioramento della qualità dell’aria e della vita, con limitazioni della libertà personale delle persone che si trovano costretti a vivere con le imposte chiuse anche in estate”.

Il comitato sta già raccogliendo le firme e sottolinea: “Occorre impedire che le lavorazioni di quest’azienda finiscano di aggravare una situazione ambientale già compromessa da altre realtà industriali che insistono su questo territorio”.

I cittadini troveranno in piazza Trieste e nei vari punti di aggregazione sociale, i rappresentanti del comitato che chiederanno la loro adesione. “Diventa anche tu protagonista della tua salute, non ignorare il problema. La salute è un diritto fondamentale. Vogliamo un’aria pulita per noi e i nostri figli”, è l’appello del comitato.

Sul fenomeno della puzza nei giorni scorsi è intervenuto anche padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e simbolo della lotta ai roghi e veleni nella “Terra dei Fuochi”. In un post pubblicato sul suo profilo Facebook, il sacerdote ha scritto: “A proposito del fetore che, di notte, come una iena vigliacca, entra nelle case, da Gricignano scrivono: ‘Cosa dire noi di Gricignano che la puzza la teniamo dentro le nostre case, sopra la nostra pelle, non ne possiamo più’”. E si appella alle autorità civili e militari di Gricignano affinché diano “una risposta alla gente impaurita del loro paese”.

Da parte sua, il sindaco di Gricignano,Andrea Moretti, di recente è alle passato alle maniere forti sulla questione, in particolare contro l’Ecotransider. E lo ha fatto inviando una diffida alla Regione Campania attraverso la quale ha chiesto l’emissione di un “immediato provvedimento” atto ad impedire all’azienda situata nell’area industriale cittadina “di continuare ad arrecare danno all’ambiente ed alla popolazione – si legge – e bloccare le attività responsabili di tali danni fino all’adeguamento degli impianti di salvaguardia ambientale”.

In caso di mancato intervento del governo regionale, il primo cittadino ha annunciato che, a quel punto, “sarà l’amministrazione comunale a procedere, a tutelare della salute pubblica, all’emissione di un’ordinanza di chiusura dell’impianto”.

 L’iniziativa di Moretti arriva dopo lo studio delle documentazioni in possesso del Comune in ordine all’attività dell’impianto della Ecotransider per lo stoccaggio ed il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi. La prima riguarda una relazione del Dipartimento ambientale della Seconda Università degli Studi di Napoli che delinea la cronologia degli atti e fornisce un quadro delle prescrizioni e delle diffide, “totalmente disattese”, che gli Enti hanno impartito all’azienda.

Un’altra racchiude le diffide emesse dalla stessa Regione Campania (numero 0740892 del 28 ottobre 2013 e numero 0366913 del 28 maggio 2014) dalle quale si evincono “attività non autorizzate”, tra cui anche il sistema di abbattimento delle emissioni odorigene, fondamentale per la natura stessa delle attività, che vengono svolte dall’azienda “in dispregio della normativa vigente e a discapito della salute della popolazione nonché dei lavoratori dell’area circostante lo stabilimento”.

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