Faida di camorra tra Belforte e Piccolo: 10 arresti

di Redazione

  Caserta. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno eseguito dieci provvedimenti restrittivi nei confronti di persone ritenute gravemente indiziate di omicidio, aggravato dalle finalità mafiose.

L’attività investigativa ha consentito di individuare gli autori di due omicidi maturati nell’ambito della faida per il controllo delle attività illecite nel territorio di Marcianise tra il clan “Piccolo-Letizia”, detti “Quaqquaroni”, ed il clan Belforte, detti “Mazzacane”.

Ci sono il capoclan Domenico Belforte e i suoi luogotenenti, tutti già detenuti da tempo, tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli per due omicidi avvenuti nel 2001 durante la faida camorristica che insanguinò Marcianise tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio.

Sono state le dichiarazioni dei pentiti dello stesso clan a incastrare il boss e gli altri nove arrestati, tra cui gli esponenti di spicco della cosca Vittorio Musone, Gaetano Piccolo e Luigi Trombetta.

Gli investigatori, guidati dal vicequestore Alessandro Tocco, hanno così ricostruito gli omicidi avvenuti nel 2001 a distanza di otto mesi di Ferdinando Latino (14 febbraio, ndr) e Alessandro Menditti (14 ottobre, ndr). La faida di Marcianise tra i Belforte e i Piccolo vedrà i primi uscire vincitori, ma gli arresti degli ultimi anni, tra cui quelli dei figli e le mogli dei boss Domenico e Salvatore Belforte, e i continui pentimenti, hanno poi indebolito fortemente l’organizzazione.

I destinatari delle ordinanze sono: Michelangelo Amato, 38 anni; Domenico Belforte, 57; Camillo Antonio Bellopede, 35; Pasquale Cirillo, 42; Vittorio Musone, 63; Gaetano Piccolo, 55; Antonio Raucci, 35; Giuseppe Sparaco, 46; Luigi Trombetta, 48; Francesco Zarrillo, 45.

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