Napoli. La Commissione Affari Istituzionali ha svolto, nella sala consiliare di via Verdi, il proprio quarto incontro sul tema della Città Metropolitana di Napoli, dopo quelli con la cabina di regia, con i presidenti delle Municipalità cittadine e con gli ordini professionali e le categorie economiche.
Un lavoro finalizzato al massimo coinvolgimento, come ha detto aprendo i lavori il presidente della Commissione, Gaetano Troncone, nel percorso di costruzione della Città Metropolitana di Napoli che avrà grandissime ripercussioni su tutti gli aspetti di governo dellarea, dai trasporti, alla viabilità, allambiente.
Alla riunione sono stati invitati i 91 sindaci dei Comuni dellarea metropolitana ed il primo intervento è stato quello del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha innanzitutto ringraziato la Commissione per loccasione offerta di discutere con quelli che devono essere i protagonisti della costruzione della Città Metropolitana, i sindaci, i quali devono interloquire con la Regione, contestando il metodo di gestione dei Fondi Europei, che devono essere gestiti dagli stessi sindaci perché siano vera opportunità, ma soprattutto nei confronti del Governo.
La fase di transizione dalle competenze provinciali alla Città Metropolitana è infatti delicatissima, e cè il rischio che i servizi finora gestiti dalle Province chiudano senza che ancora siano subentrate appieno le nuove responsabilità. I sindaci, ha concluso de Magistris, devono quindi essere, insieme, la prima linea dellazione di pressione nei confronti del Governo, che sicuramente è consapevole delle difficoltà, affinché la costituzione dellarea metropolitana diventi una sua priorità politica.
Sono intervenuti anche i primi cittadini di Pomigliano dArco (Raffaele Russo), Casavatore (Salvatore Sannino), Crispano (Carlo Esposito), Casalnuovo (Antonio Peluso), Santa Maria la Carità (Giosuè DAmora), Cercola (Vincenzo Fiengo) e il delegato del sindaco di San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano. Tutti hanno evidenziato lesigenza di un superamento delle divisioni e di un lavoro unitario per una realizzazione compiuta della riforma e per una ferma interlocuzione con il Governo, in particolare sul tema delle risorse, anche attraverso lelaborazione e lapprovazione di un ordine del giorno comune da sottoscrivere in tutti Consigli comunali.
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