Di Santo a rischio decadenza secondo il Ministero

di Redazione

 Sant’Arpino. Decadenza dalla carica di sindaco. E’ quella che potrebbe prospettarsi per Eugenio Di Santo dopo la condanna a un anno e sei mesi, con pena sospesa, seguita al patteggiamento per la vicenda della “tentata induzione indebita a promettere utilità”.

Al primo cittadino di Sant’Arpino non era stata inflitta l’interdizione dai pubblici uffici. Tuttavia, secondo il Ministero dell’Interno, che ha risposto ad un quesito della Prefettura di Caserta, la posizione di Di Santo potrebbe portare alla decadenza a seguito dell’esecutività della sentenza.

Secondo i legali difensori del sindaco, Giuseppe Stellato e Raffaele Costanzo, il capo di imputazione non rientrerebbe tra i casi stabiliti dalla legge Severino mentre, secondo il Viminale, potrebbe essere oggetto di sospensione e decadenza.

Di Santo fu arrestato il 21 dicembre scorso, trascorrendo sei mesi agli arresti domiciliari, revocati lo scorso 19 maggio, per la vicenda riguardante il suo tentativo di ottenere in regalo, da un imprenditore di Lusciano, Francesco Mottola, un costoso bracciale “tennis”, del valore di circa 2500 euro, in cambio di una possibile vittoria dell’appalto per la refezione scolastica.

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