Usa, giovani e armi: l’ira di Obama

di Stefania Arpaia

 Washington. Dopo lasparatoria in un liceo di Troutdale, a Portland, in cui hanno perso la vita uno studente di 15 anni e il giovane che ha aperto il fuoco, si scatena l’ira diObama per l’ennesimo fatto di sangue negli Stati Uniti.

Nel Paese, infatti, si registra continuamente l’utilizzo di armi tra giovanissimi. “La mia grande frustrazione – dice il presidente americano – è che in questa società non c’è la volontà di prendere alcune misure essenziali per tenere le armi da fuoco lontane dalle persone sbagliate. Non siamo di fronte a un caso alla settimana, ma a una storia di tutti i giorni”.

Secondo Obama basterebbe applicare una serie di controlli preventivi sugli acquirenti delle armi, per verificare se si tratti di persone con precedenti penali o con problemi mentali, per evitare molte stragi. È un fenomeno ormai inarrestabile per la facilità con cui i cittadini hanno accesso alle armi.

“Siamo l’unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose. Gli Stati Uniti – ha aggiunto Obama – dovrebbero vergognarsi per l’incapacità di varare leggi più severe sulle armi da fuoco. I politici sono terrorizzati dalla Nra”.

La National Rifle Association è la più grande organizzazione in favore dei detentori di armi da fuoco negli Usa, che si batte per la difesa del diritto al possesso e al porto delle armi da parte dei cittadini. Avere una pistola è infatti un diritto civile riconosciuto e protetto dal secondo emendamento della Carta dei Diritti statunitense.

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