Zone franche urbane: pericolo boomerang

di Livia Fattore

 Aversa. E’ allarme ad Aversa dopo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato, nei giorni scorsi, gli elenchi delle imprese che rientrano tra quelle che possono utilizzare diverse decine di migliaia di euro in sgravi fiscali e tributari.

Un’iniziativa che, per quanto riguarda la provincia di Caserta, coinvolge imprenditoria non solo di Aversa, ma anche di Mondragone. In pratica, da quanto si è appreso, il ministero ha ammesso a godere dei benefici fiscali tutte quelle imprese che hanno risposto al bando. Poco meno di 500 imprenditori, circa ventimila euro ognuno per un totale complessivo per Aversa di un milione e duecentomila euro.

L’allarme è giunto da diverse organizzazioni di categoria che, pur non dando vita a comunicati ufficiali, starebbero mettendo in guardia i propri iscritti perché chi avrebbe dichiarato il falso potrebbe vedersi non solo revocati i bonus fiscali, ma anche vedersi affibbiare delle giuste sanzioni. Sull’argomento abbiamo chiesto lumi all’assessore alle attività produttive della giunta Sagliocco, Vittorio Ros (nella foto), anche nella sua qualità di addetto ai lavori, considerato che è commercialista e docente di materie economiche.

“Ci sono imprese – ha dichiarato l’assessore Ros – incluse nell’elenco che non sono insediate nelle zone censuarie ammesse all’agevolazione. Il controllo compete allo Stato, se non erro, attraverso l’Agenzia delle Entrate, così come avvenne per i crediti d’imposta per nuove assunzioni. Come allora, anche adesso ci saranno diverse revoche all’agevolazione. L’ammissione è avvenuta attraverso una domanda composta, tra le altre cose, anche da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui si attestava l’appartenenza alla zona censuaria agevolata”.

Insomma, il problema grave è rappresentato da una possibile autocertificazione contenente dichiarazioni non rispondenti al vero, sottoscritte dagli imprenditori, ma anche i professionisti che hanno assistito questi ultimi potrebbero essere coinvolti, fosse solo per non aver messo in guardia i propri clienti.

A dichiararsi preoccupato anche Franco Candia, responsabile cittadino della Confesercenti, che teme possibili ripercussioni negative e pone l’accento sul fatto che il bando era di difficile interpretazione considerato che alcune strade avevano numeri civici che rientravano nelle zone ricomprese nei benefici fiscali ed altri no, quindi di difficile interpretazione. Ma Candia guarda anche oltre e rivolge una domanda preoccupata, destinata, almeno per il momento, a restare senza risposta: “Quei soldi che in questo momento sono destinati a chi non ha diritto, una volta recuperati, saranno redistribuiti a favore di chi è legittimo beneficiario? Non vorremmo che questi soldi fossero sottratti alla nostra economia e a rimetterci, paradossalmente, fossero gli imprenditori onesti”.

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