Capone e L@D scrivono al Prefetto: “Non consenta a Di Santo di fare il sindaco”

di Redazione

Francesco CaponeSant’Arpino. Il consigliere comunale Francesco Capone, a nome del gruppo consiliare di opposizione “Sant’Arpino Libera@Democratica”, ha inviato una missiva al Prefetto di Caserta, Carmela Pagano, …

… per “rappresentarLe il profondo stato di disagio di una larghissima parte della Comunità Santarpinese, che è stata costretta a subire in questi giorni una doppia mortale ferita!”: “E ci creda, – scrivono Capone e gli altri esponenti dell’opposizione nella lettera inviata per conoscenza alle più alte cariche dello Stato oltre che ai rappresentati del Governo nazionale – qui non sono in discussione i diritti e il rispetto della dignità della persona umana, fosse anche il più terribile criminale della Terra. Sono, illustre Prefetto, in discussione altri e più significativi diritti, primo fra tutti quello di una ‘Giustizia Giusta’.

Se la libertà è un diritto fondamentale ed inalienabile di ogni persona umana, altrettanto irrinunciabile è il rispetto della legalità. Se viene meno la legalità si aprono spazi e praterie infinite per ogni e qualsiasi iniquità. Consentire, ci perdoni Signora Prefetto l’ardire del paragone, ad Eugenio Di Santo, ‘concussore conclamato’, di ritornare ad esercitare le funzioni di Sindaco sarebbe come mettere un ‘Vampiro’ a guardia della ‘Banca del sangue’! Ci eviti, illustre Prefetto questa mortificazione!

Non consenta che il popolo di Sant’Arpino, la cui stragrande maggioranza è fatto di persone e lavoratori onesti, abbia a subire l’onta di vedere di nuovo la ‘Fascia Tricolore’ indossata da una persona politicamente e moralmente indegna. Evitiamo, Signora Prefetto, di dare un’altra delusione ai giovani che già tanto distacco mostrano nei confronti della Politica e delle Istituzioni, la cui perdita di credibilità nasce soprattutto dalla incapacità di far coincidere le tante belle parole con i fatti.

Cosa potremmo dire ai nostri figli? Quale insegnamento da una vicenda che, dopo il danno di un risarcimento che ha valutato ‘l’onore di ogni abitante offeso dal tangentismo del primo cittadino’ in appena 17 centesimi, potrebbero subire la beffa di averlo nuovamente come Sindaco del Paese? Il caso ‘Di Santo’ rappresenta l’ultima occasione per dare finalmente senso e coerenza alle nostre azioni.

Si impedisca, nel rispetto delle norme e dei poteri che la Legge Le attribuisce, che sia inferta una dolorosa ferita alla democrazia, alla legalità e alla speranza. Gliene saremo infinitamente grati! Gliene saranno grati i cittadini di Sant’Arpino, che si attendono da Lei, illustre Prefetto, un’iniziativa all’altezza della situazione, capace di far rinascere, apprezzare e praticare i valori della legalità, della trasparenza, della democrazia, della solidarietà! Con rispetto, stima e gratitudine”.

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