Spartaco torna in veste di “ballerino”, spettacolo al Teatro Garibaldi

di Redazione

 Santa Maria Cv. Spartaco è tornato nell’antica Capua ad opera dell’Istituto Comprensivo 2 di Santa Maria Capua Vetere, il quale sta organizzando, nell’ambito del progetto extracurriculare “Scuola in Ballo”, lo spettacolo dedicato al gladiatore più noto della storia.

L’appuntamento è per il 20 maggio, alle ore 19.30, al Teatro Garibaldi. Alla responsabile della preparazione dell’evento, maestra Silvana Manzoni, abbiamo chiesto di spiegarci la genesi di questo importante avvenimento per la città di Santa Maria Capua Vetere.

Come è nata l’idea del personaggio Spartaco? Molto spesso quando siamo alla ricerca di un’ispirazione, di un input creativo ci allontaniamo facilmente dal luogo in cui si vive e noi, che abbiamo la fortuna di avere un patrimonio storico-archeologico inestimabile, non ne usufruiamo come dovremmo. Spartaco è un personaggio dell’antica Capua, ha lottato nell’Anfiteatro, le sue gesta riecheggiano ancora nelle mura dell’arena. Spartaco è ancora vivo.

“…E se Spartaco fosse stato un ballerino…” come mai questo titolo? Io tratto ballo e per parlare di Spartaco non dovevo far altro che farlo ballare… a parte la battuta, ma il titolo mette a confronto due epoche: quella legata a Spartaco, oltre duemila anni fa, e quella legata ai tempi moderni, ma il filo conduttore è lo stesso: la libertà!

Quindi vedremo ballare il gladiatore? Il gladiatore, nell’invenzione artistica, proverà non con la violenza ma con l’arte di emozionare, quindi nello specifico con movenze ballerine, a chiedere ai suoi padroni di affrancarlo dalla schiavitù!

Pertanto i ballerini han dovuto studiare anche da attori? Gli allievi, data la loro giovanissima età, sono curiosi, hanno voglia e capacità di apprendere sorprendenti. Dalle prove generali che abbiamo fatto domenica scorsa, è emerso un interessamento, per il tema trattato, inaspettato. Affascinati da Spartaco, colui che ha sfidato i suoi oppressori per l’ideale della libertà, li ha veramente coinvolti. Sapere che l’eroe ha lottato nel nostro Anfiteatro, li ha resi desiderosi di conoscenza. Il ballo la recitazione è una conseguenza di tutto ciò. Questa è la migliore ricompensa per me e per tutti coloro che stanno collaborando per la migliore riuscita di questo evento.

Insomma, Spartaco lotta ancora? Spartaco è immortale e il suo mito non tramonterà mai. Ripeto l’entusiasmo che c’è nei ragazzi, quest’anno, un po’ stupisce anche me. Ma sono contenta, perché questo spettacolo è foriero di un messaggio d’amore verso la nostra terra, ricca di miti, di tesori ancora da scoprire e, purtroppo, nota alle cronache solo per fatti intollerabili. Sono soddisfatta di poter contribuire ad educare dei giovani rievocando artisticamente, con loro, le gesta di un eroe dell’antica Capua, la città in cui noi viviamo oggi. Se questo concorrerà a cambiare in positivo la nostra società, allora vuol dire che oggi noi non stiamo sprecando tempo.

Lei svolge questo progetto extracurriculare nell’Istituto Comprensivo 2 di via Avezzana… Si, voglio soprattutto ringraziare la dirigente Prof.ssa Rosaria Bernabei, la quale ha creduto nella validità del progetto, il corpo insegnanti tutto, solo per fare qualche nome: Angelina Rinaldo, Luisa Muto, Anna Piccirillo, insomma tutte, che mi hanno supportato moralmente in tutte le fasi della organizzazione, soprattutto nei momenti più difficoltosi e ce ne sono tanti. E’ doveroso ringraziare anche l’Amministrazione comunale per la fattiva collaborazione nella realizzazione del progetto; grazie anche a Clemente Tecchia dell’Associazione “Antiche tradizioni sammaritane” per aver gentilmente concesso parte dei costumi di scena, grazie agli attori Angelantonio Aversana, Luigi Mincione e Raffaele Iavazzo, che hanno immediatamente messo a disposizione la loro esperienza teatrale a servizio del progetto e, questo mi fa piacere, evidentemente per averne apprezzato il valore artistico. Infine un ringraziamento speciale a Pasquale Rauso, l’autore del testo, nonché mio marito, senza il quale noi oggi non saremmo qui a parlare di libertà!

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