Strage in famiglia nel Vercellese. Confessa il nipote: “Sono stato io”

di Redazione

 Vercelli. Ha confessato Lorenzo Manavella: è stato lui ad uccidere i nonni Tullio Manavella e Giuseppina Bono, entrambi di 80 anni, e la zia Patrizia Manavella, di 56 anni, a Santhià, nella villetta bifamiliare che la coppia di anziani coniugi divideva con i suoi genitori.

Quando sono stati trovati i cadaveri dei suoi parenti lui non c’era e sono cominciate subito le ricerche. E’ stato trovato a Venezia, con i vestiti sporchi di sangue, al binario 14 della stazione Santa Lucia. “Mi voglio costituire da voi e non a Vercelli”, ha detto Lorenzo agli agenti della polizia ferroviaria.

Il padre (separato dalla madre del 25enne) e la seconda moglie di quest’ultimo eranofuori città per lavoro al momento del delitto. L’allarme è stato dato da un altrofiglio della coppia di 80enni, Gianluca,in questi giorni in Sardegna per un corso di aggiornamento professionale. Si è insospettito dopo aver telefonato prima a casa della madre e poi al cellulare della sorella senza aver mai ricevuto risposta. Avrebbe poi chiamato un amico di Santhià, chiedendogli di andare a controllare.

L’uomo, presidente della società di pallavolo in cui gioca il 25enne, siprecipitava nella villetta di via Marconi 14, ha citofonato ma nessuno gli apriva. In quel momento arrivava anche la badante dell’anziana vittima, da anni sulla sedia a rotelle. La donna, che aveva le chiavi, non riusciva però ad entrare nell’abitazione. Sul posto arrivano, infine, i vigili del fuoco che sfondavano la porta.

Sin dal primo momento gli investigatori non avevano escluso sia l’ipotesi della strage familiare che il tentativo di rapina finita male. Ma a far insospettire era l’assenza di Lorenzo Manavella che vivevasolo, almeno negli ultimi tempi,in una parte della villetta. La sera precedente era stato visto uscire tranquillamente dall’appartamento dei nonni. Il giovane, giocatore di punta della squadra di volley Stamperia Alicese (B2), era stato cercato in giornata anche nella palestra Silvio Pellico di Santhià di cui possiede le chiavi.

Ilcorpo dellazia, Patrizia, era sul letto con ferite da arma da taglio sul corpo e sul capo. La morte potrebbe risalire a giovedì sera. Anche i due anziani venivano trovati in un angolo all’interno della villa. Pina Bono era da tempo immobilizzata su una sedia a rotelle. Per assisterla Patrizia Manavella, residente a Vercelli, era andata a vivere con i genitori.Secondo quanto riportato dal sito Vercelli Oggi, Patrizia aveva denunciato lunedì un furto nella propria abitazione e probabilmente si era temporaneamente trasferita dai genitori.

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