Milionario inglese adescava modelle da violentare e segregare nel suo harem

di Stefania Arpaia

 Marbella. Teneva segregate nella sua villa delle aspiranti modelle, il cittadino inglese arrestato dalla polizia spagnola.

Il 56enne, Shoja Shojai, di origini iraniane aveva creato un vero e proprio harem, “luogo riservato” dedicato alla vita privata delle donne nel mondo islamico, nel comune spagnolo di Marbella, in Andalusia.

Le adescava dicendo di essere un grande imprenditore del settore petrolifero, in contatto con il presidente Obama e con Putin. Le invitava a lavorare nella sua “scuderia”, dove avrebbero anche alloggiato.

Le ragazze, tutte studentesse di moda o aspiranti modelle, provenienti per lo più dall’est Europa, venivano violentate dal loro aguzzino. Dalle giovani l’uomo avrebbe avuto 7 figli, di età compresa tra i 9 mesi e i 7 anni.

Le madri e i bambini sono stati affidati a centri di assistenza sociale. L’uomo, dopo l’arresto, è stato scarcerato su cauzione. Le ragazze hanno dichiarato che Shojai permetteva loro di uscire ma solo se accompagnate, minacciando violenze sui loro figli se fossero fuggite.

Nella “Casa Saf”, questo il nome della villa, la polizia ha trovato anche droga, fra cui il farmaco degli stupri, il Rohypnol, che ha effetti sedativi e ipnotici.

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