App gratuite: istruttoria Antitrust su Google, Apple, Amazon

di Redazione

 Si scarica un’app che si crede gratuita, si inizia ad usarla fino a quando, per andare avanti, non viene chiesto l’acquisto di un upgrade.

Una situazione familiare a molti utenti, soprattutto quando si tratta di app per bambini, e sulla quale ora l’Antitrust vuole vederci chiaro. L’Authority ha infatti deciso di avviare un’istruttoria nei confronti di Google, di Itunes (del gruppo Apple), Amazon e della società di videogiochi Gameloft, proprio per valutare se questo comportamento non rappresenti una pratica commerciale scorretta.

Secondo l’agenzia, si legge in una nota, non solo i consumatori “potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito”, ma non vengono neanche messi a conoscenza degli eventuali costi che potrebbero trovarsi ad affrontare.

L’Antitrust, inoltre, punta il dito contro la mancanza di informazioni sugli strumenti per “escludere o limitare la possibilità di acquisti all’interno dell’app”. Il rischio, infatti, è che una volta autorizzato il primo acquisto all’interno di una app, tutti quelli successivi siano considerati autorizzati in modo tacito.

Proprio per un caso simile Apple lo scorso gennaio ha dovuto pagare una multa di 32,5 milioni di dollari, dopo un patteggiamento con la Federal Trade Commission, l’antitrust americana. In quel caso il colosso americano era finito nella bufera proprio riguardo ad alcune app per bambini che lasciavano una “finestra” di 15 minuti dopo il primo acquisto, all’interno della quale si potevano effettuare ulteriori acquisti senza nessun limite.

In molti casi bambini avevano così addebitato somme considerevoli sui conti dei genitori semplicmente giocano con gli Ipad e gli Iphone. Proprio per evitare il ripetersi di casi simili all’azienda di Cupertino era stato imposto di rivedere le proprie pratiche di addebito per assicurarsi di ottenere l’esplicito consenso su ogni acquisto.

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