Il Consorzio Idrico chiede di trattare. Liguori: “Riconosca debiti”

di Redazione

 Cesa. Si avvicina il momento in cui il Comune di Cesa dovrà partecipare per la propria quota alle perdite del consorzio Idrico da quando è entrato (ottobre 2010) fino a quando ne è uscito (dicembre 2013) a seguito di delibera del gennaio 2013.

Solo che la cifra è “ballerina”. Il consorzio, in grande confusione, ha chiesto a più riprese somme diverse. Ed è proprio a seguito dell’ultima richiesta di 236.136,17 euro per il ripiano delle perdite di gestione fino al 2012, alla quale il Comune aveva risposto per le rime, chiedendo innanzitutto la relativa documentazione ed addebitando a sua volta al Consorzio il mancato pagamento ad Acqua Campania dei canoni idrici per la somma complessiva di 734.664 euro, che venerdì 16 maggio si è tenuto un incontro al Comune di Cesa, con il legale del Citl.

Acqua Campania ha presentato ingiunzione di pagamento al Comune di Cesa che però si è opposto chiedendo la chiamata in causa del consorzio. La relativa udienza ci sarà il mese prossimo. Nell’incontro avuto al Comune, l’avvocato del consorzio non ha potuto far altro che chiedere la disponibilità dell’amministrazione ad un’ipotesi di accordo senza però entrare nel merito delle questioni.

“La cosa non ci illude – spiegano dalla maggioranza guidata dal sindaco Cesario Liguori– avendo già una volta il consorzio nel mese di marzo, presso gli uffici della Regione Campania avanzato un’ipotesi del genere cui non è seguito alcun atto concreto. Il messaggio che ha ricevuto dall’amministrazione è lo stesso di allora: la condizione preliminare per trattare è che il consorzio riconosca i propri debiti verso Acqua Campania e ne garantisca il pagamento sollevando il Comune da ogni responsabilità”.

La maggioranza cita altre numerose inadempienze: “Ad esempio il mancato sezionamento della rete in quattro settori che, per guasti in determinate zone, costringe a interrompere l’erogazione a tutto il paese come per esempio è avvenuto il primo maggio. Il consorzio, che con la convenzione si era impegnato a sezionare l’impianto (articolo 13 della convenzione), non solo non lo ha fatto ma, non facendo nemmeno la manutenzione ordinaria, ha fatto in modo che altre chiavi di arresto si bloccassero fino a diventare inservibili”.

Solo dopo aver valutato l’entità complessiva dei danni, quindi, si potrà discutere dell’entità della partecipazione del Comune al disavanzo del Consorzio, “che, purtroppo, – concludono dall’amministrazione Liguori – a seguito della irresponsabile scelta di adesione del 2010, saremo costretti ad onorare”.

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