Estorsioni, in arresto il figlio del boss Caterino e i fratelli Cristofaro

di Redazione

 Cesa. Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, nel pomeriggio di martedì, dalla squadra mobile di Caserta nei confronti di quattro persone ritenute affiliate alla fazione Schiavone del clan dei casalesi attiva a Cesa e zone limitrofe.

Si tratta di Amedeo Caterino, 31 anni, figlio di Nicola Caterino, 57 anni, alias “O Cecato”, detenuto, storico capozona dei casalesi, e dei fratelliMichele Cristofaro, 44, Antonio Cristofaro, 41, e Nicola Cristofaro, 39, tutti di Cesa, i primi tre domiciliati a Orta di Atella.

I quattro erano stati arrestati dalla squadra mobile lo scorso aprile, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli a seguito di una repentina indagine che aveva accertato le condotte estorsive poste in essere dal gruppo a danno di un commerciante di Cesa, al quale era stato intimato il pagamento di una tangente di 10mila euro, in coincidenza della canonica scadenza pasquale.

Dalle indagini, suffragate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso che la vittima, nonostante le evidenze, ha continuato a negare la vicenda agli inquirenti. Il commerciante era stato condotto da Amedeo Caterino al cospetto dei fratelli Cristofaro, i quali, mostrando platealmente due pistole semiautomatiche poggiate su un tavolo, gli intimavano testualmente: “Siamo noi a comandare qua, … qua comandiamo noi e nessuno più… e come mio referente ci sta Amedeo… comunque per Pasqua preparami diecimila euro …. entro Pasqua preparami i soldi che me li mando a prendere… I figli tuoi li vuoi bene?… e non ti preoccupare!”. In seguito, l’imprenditore aveva consegnava a Caterino un acconto di mille euro e si accingeva a saldare l’intera tangente. Circostanza impedita dall’adozione del provvedimento precautelare da parte della Procura antimafia partenopea.

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