Carinaro. Durante la presentazione avevo fatto un accorato appello al mio amico Peppino, nonché candidato sindaco della lista numero 2 Uniti per cambiare, chiedendo di cercare di tenere alto il livello civile e politico del confronto elettorale. Ebbene prendo atto, con infinita tristezza, che questo appello è stato disatteso, inascoltato.
Con queste parole la candidata a sindaco di Carinaro Libera, Annamaria DellAprovitola, interviene al primo comizio pubblico della lista numero 1.
Il suo comizio ha riguardato chiacchiere da bar, senza alcun accenno a quello che riguarda la campagna elettorale, cioè senza nessun riferimento ai programmi. Si è limitato ad attaccare me e la mia provenienza. Ancora peggio ha attaccato i miei candidati, calunniandoli. In riferimento a quelle parole noi vogliamo chiarezza, ha detto la leader della lista numero uno che ha aggiunto: Mentre tu (dice riferendosi a Giuseppe Barbato) tolleri la prima, la seconda occasione di illegalità e solo alla terza pensi di dover denunciare noi non tolleriamo nemmeno la prima. Non tolleriamo nemmeno lidea dellillegalità.
La capolista risponde alle accuse lanciate dal suo avversario secondo cui un componente della lista numero1, insegnante in uno degli istituti limitrofi, avrebbe minacciato di bocciare alunni a scuola laddove il voto non fosse stato concesso alla propria compagine elettorale. Stai attento – continua DellAprovitola – perché quando depositeremo le armi dovrai dare spiegazioni a chi di dovere, le tue affermazioni sono passibili di denuncia penale.
Mostrando come il suo diretto rivale non abbia argomentazioni politiche da proporre ai propri cittadini, la leader di Carinaro Libera punta poi il dito contro le accuse rivolte anche alla sua persona: Ha detto che io sono forestiera e che il paese è del paesano. Rispetto a queste dabbenaggini che tu racconti, non mi mancherebbero i modi di risponderti e di ridicolizzarti. Ma non lo faccio, non avrò mai una caduta di stile, non mi trascinerai mai dove tu ti trovi: giù. Io rimango su, i miei candidati rimangono su.
Barbato ha asserito che i cittadini non possano scegliere DellAprovitola in quanto ignari del suo operato. Io vi chiedo, cittadini, risponde la candidata ma voi sapete chi è lui? Che cosa ha fatto? Io vi chiedo se vi potete fidare di uno che da consigliere comunale eletto in lista di centrosinistra, pur di conquistare una poltrona che gli sarebbe stata fin troppo stretta, ha scelto deliberatamente il centrodestra in occasione delle elezioni provinciali, violando un patto politico elettorale. Dopo la sconfitta alle provinciali pensava di tornare nellalveo del centrosinistra, di ricollocarsi allinterno dellamministrazione, continuando a ricoprire la propria delega. Considerando la politica a proprio uso e consumo.
Barbato ha aggiunto laspirante sindaco non ha mai portato a termine un mandato amministrativo, non ha avuto la capacità di concludere al meglio il ruolo per è stato scelto dagli elettori. E stato spedito a casa perché ha tradito (in riferimento allelezione nel 2000 con lex sindaco Affinito). Con lattuale sindaco, Mario Masi, dopo solo un anno e mezzo di amministrazione, ha violato il patto politico elettorale ed è stato cacciato, ancora una volta. Non ha mai portato a termine un consiglio comunale, è andato via sempre a metà, mentre noi eravamo lì seduti a fare il nostro dovere. Ecco io dovero.
Facendo poi accenno a quel processo di svecchiamento della politica, DellAprovitola ritiene che questo sia possibile solo mettendo insieme la competenza ed lentusiasmo dei giovani che si apprestano consapevolmente a ricoprire questo ruolo con lesperienza e la professionalità di chi ha amministrato questa città. Non è possibile limprovvisazione politica tanto che, provocatoriamente, asserisce: Nella squadra avversaria io non ho capito ancora chi cè. Cè solo Peppino.
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