Arresto Romano, indagati anche altri politici e un giornalista

di Redazione

 Capua. Nell’inchiesta della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all’arresto del presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, candidato alle Europee del Nuovo Centrodestra,sono coinvolti, secondo quanto trapelato, anche altri esponenti del mondo politico e del giornalismo.

Si tratta dell’avvocato aversanoFrancesco Pecorario, originario di Teverola, e del consigliere regionale ex Idv, ora Ncd,Edoardo Giordano. Il coinvolgimentodi un cronistadi un quotidiano locale farebbe riferimento alla pubblicazione di interviste e servizi sulla gestione della Asl di Caserta che, secondo gli inquirenti, avrebbero avuto come scopo principale quello di esercitare pressioni sul dirigente dell’ente sanitario che si rifiutava di assecondare le sollecitazioni dei politici per le nomine del direttore sanitario e del direttore amministrativo.

A denunciare le presunte pressioni fu lo stesso direttore generale della Asl Paolo Menduni. Quest’ultimo denunciò agli inquirenti anche minacce anonime, spiegando tuttavia di non essere certo della correlazione di tali episodi con l’ostilità nei suoi confronti per le mancate nomine o altre iniziative adottate che non venivano incontro alle richieste dei politici. Tra queste anche un sms con il messaggio: “Abbiamo decretato la tua fine”.

Altre minacce furono denunciate da un dirigente dell’ente sanitario, che riferì di essere stato avvicinato da due sconosciuti i quali gli avrebbero rivolto frasi intimidatorie in relazione a una gara di appalto. Va sottolineato che tali vicende non fanno parte delle contestazioni contenute nella ordinanza cautelare eseguita oggi.

“Paolo Romano, ha sbagliato proprio alla grande, perché tanto lo mando in galera… Mi dispiace per gli amici, ma lo mando in galera”. Lo diceva Paolo Menduni il 21 maggio 2012 senza sapere che una cimice nascosta nel suo ufficio di manager dell’Asl di Caserta registrava ogni parola del suo colloquio.

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C’è un’inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni camorristiche negli appalti della sanità casertana – nella quale Menduni non è indagato – che ha già incrociato le vicende per le quali la Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo aver indagato sulla denuncia di Menduni, ha chiesto e ottenuto l’arresto di Paolo Romano. E delle sue presunte indebite pressioni a Menduni si parla già nell’inchiesta dei pm antimafia culminata il 7 giugno 2013 in 11 provvedimenti cautelari tra carcere e domiciliari. Tra i nomi coinvolti, spiccava il consigliere regionale Angelo Polverino.

È la tarda mattinata del 21 maggio di due anni fa e Menduni, a proposito di un contrasto interno all’Asl, si sfoga. Menduni: “Vogliono la guerra, a me non me fre… tanto io vinco, non me ne frega niente, io non ho paura tanto cosa mi possono fare… io mi fanno… Tu gli dici… se vuoi la guerra lui sta già partendo e soprattutto si è associato con quel presidente, come si chiama…”.

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