Patriciello difende la “Carogna”: “Punito mo che ha fatto una cosa buona”

di Redazione

 Napoli. “Forse stavolta ha fatto una cosa buona e lo vogliamo punire?”. Così don Maurizio Patriciello, prete simbolo della lotta ai rifiuti tossici e ai tumori nella cosiddetta “Terra dei Fuochi, commenta gli scontri e le tensioni prima, durante e dopo la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.

E, come provocazione, scende in difesa di Gennaro De Tommaso, alias “Genny ‘a carogna”, il capo ultrà della Curva A protagonista della presunta “trattativa” con le forze dell’ordine per procedere all’avvio della gara all’Olimpico di Roma. “Io sono editorialista del quotidiano Avvenire e stavo quasi per scrivere stamattina un articolo a favore di Gennaro ‘a carogna”, dice Patriciello durante un incontro al Teatro Totò di Napoli, per poi sottolineare: “Tutti i problemi sono anteriori a quella partita e la maglietta con quella scritta orribile (‘Speziale libero’, inneggiante al giovane condannato per l’omicidio del poliziotto Filippo Raciti, ndr.) andava strappata prima della partita”.

E se c’è stato un incidente, con il ferimento di Ciro Esposito e di altri tifosi azzurri, e adesso c’è il pericolo che ce ne siano degli altri, Patriciello si chiede se proprio ora era il caso di punire Genny.

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