Linguaggio del corpo, workshop a Caserta con Alessandro Meluzzi

di Redazione

 Caserta. Nella cornice della Reggia di Caserta, il 28 e 29 maggio, si è tenuto un altro appuntamento del ciclo di workshop esperienziali sul “linguaggio del corpo”.

Un percorso di studi, realizzato in par modo in diverse città italiane, che vede grandi professionisti del mondo della psichiatria, della psicologia, giuristi ed esperti in comunicazione non verbale, spiegare tutte le tecniche volte alla comprensione della decodifica del linguaggio del corpo e della gestualità aggressiva in una chiave di lettura volta al riconoscimento non solo di proprie problematiche e della personalità altrui, ma soprattutto volte alla prevenzione. Un evento promosso da Osservatorio Giuridico Italiano e Accademia Italiana di Scienze Forensi, in collaborazione con la Scuola specialisti dell’Aeronautica Militare.

Fra i docenti il professor Alessandro Meluzzi, noto psichiatra e l’avvocato casertano Tiziana Barrella, responsabile scientifico dell’Osservatorio giuridico italiano ed esperta in decodifica dei segni del corpo, il professor Giovanni Presta, presidente della Commissione vigilanza per le strutture socio sanitarie, il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra criminologo ed ordinario della “Sapienza” Università di Roma, Cinzia Gimelli, psicologa forense e membro dell’Accademia Italiana di scienze forensi; Matteo Appoloni, criminologo, Francesco di Fant, esperto il linguaggio del corpo.

“Il corpo ha un suo linguaggio, – commenta l’avvocato Barrella – ha una sua gestualità, somatizza esperienze e vissuti e decodificare i segnali che emergono o si sostanziano su di esso, può divenire uno strumento efficace non solo per ‘leggere’ se stessi, ma anche per comprendere meglio chi ci sta intorno. Anche le manifestazioni violente ed aggressive hanno una loro decodifica. Un’azione lesiva in una data area del corpo in luogo di un’altra, così’ come pure l’uso di un determinato strumento lesivo, assume una sua importanza ed una grande differenza. Non è solo frutto del caso, ma di un inconscio molto più consapevole di ciò che si pensa. Un attento osservatore, munito di utili strumenti di decodifica, sarà in grado di comprendere le dinamiche di un dato fenomeno”.

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