La “mappa dello sballo” aversana

di Livia Fattore

 Aversa. Aversa e marijuana: binomio perfetto. A confermarlo non solo gli ultimi, tanti, sequestri di ‘erba’, da parte delle forze dell’ordine che hanno incastrato anche pusher giovanissimi, ma anche e soprattutto le decine e decine di ragazzini, a partire dai quattordici anni, …

… che fumano insieme i cosiddetti ‘cannoni’ in alcune zone della città, praticamente sotto gli occhi di tutti, facilitati anche dal fatto che sono in molti a non accorgersene, perché, ovviamente, non conoscono il caratteristico odore emanato da questi ‘cannoni’. In ogni caso, guardando queste scene, offerte al pubblico senza particolari reticenze o accorgimenti, la città normanna sembra essere territorio dei Paesi Bassi, di quell’Olanda dove il consumo della marijuana è consentito, seppure con un minimo di limitazioni.

A fare da palcoscenico al consumo massiccio di marijuana ci sono zone centralissime come il parco Pozzi o la stessa centralissima vecchia villa comunale a pochi metri dalla casa comunale normanna, praticamente nel cuore della città.

Ma, andiamo per ordine, dando luogo ad una sorta di guida che possa consentire ai ragazzini e ai giovani di starne lontano e alle forze dell’ordine di effettuare qualche controllo in più per tenere d’occhio i consumatori di marijuana per riuscire a giungere all’identificazione dei pusher che, oramai, ad Aversa hanno trovato una piazza dove la domanda di sostanze stupefacenti è altissima.

Non solo marijuana, ma anche eroina e, soprattutto, cocaina. Due i luoghi di ritrovo e consumo al Parco Pozzi. Un primo negli angoli più scuri del campo di basket, in quello slargo dedicato a papa Giovanni Paolo II che lì celebrò messa in occasione della sua visita ad Aversa nel 1991.

Il secondo punto è situato nell’aiuola in prossimità del campo di bocce che, ovviamente, di sera non è utilizzato e, di conseguenza, offre un luogo lontano da occhi indiscreti, anche se distante solo qualche metro dai vialetti principali del parco cittadino.

Spostandosi più al centro, un’altra zona interessata è un angolo di piazzetta don Diana, dove c’è il parcheggio annesso alla casa comunale. Qui i giovani sono visibili a tutti quelli che transitano in zona, ma è difficile fare caso a dei ragazzi che, apparentemente, stanno fumando.

L’ultimo punto di consumo collettivo è vicino al secondo. A pochi metri anch’esso dal municipio, nei vialetti di quella che, una volta, era considerata la villa comunale cittadina, in piazza Principe Amedeo, tra la bellissima, ma dimenticata cassa armonica in stile liberty, e il monumento ad un aversano illustre quale Pietro Rosano, politico nazionale. Anche qui giovani e ragazzini si passano tra le mani il ‘cannone’ senza timore di essere visti, favoriti, come negli altri casi, dalla scarsa illuminazione pubblica e dalla mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Una mancanza dovuta soprattutto al fatto che nessuno penserebbe che c’è chi consuma droga così apertamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Il modo migliore per non attirare l’attenzione. Capannelli in questi posti topici sono presenti praticamente in tutti i giorni della settimana, ma, soprattutto nelle tre serate topiche, quelle del fine settimana, dal venerdì alla domenica, quando i giovani sono presi dalla smania della ricerca dello sballo ad ogni costo.

Uno sballo che, spesso, se non è dato dalle sostanze stupefacenti. È dato dall’alcool servito anche ai minorenni, o, peggio, da un mix delle due cose. Ed è anche per questo motivo, per le condizioni psichiche in cui si trovano tantissimi giovani del popolo della movida se, poi, si registrano spessissimo quelle maxi risse che quasi ogni lunedì mattina vengono riportate dai giornali, come se fossero diventate un appuntamento inevitabile.

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