Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, al Liceo “Fermi”

di Angela Oliva

 Aversa. “Questa non è la terra di nessuno,è la vostra terra,e quilo studio è la più alta forma di riscatto sociale”.

Così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, si è rivolta agli studenti del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Aversa dove si è recata in visita mercoledì mattina per inaugurare la palestra rinnovata con i fondi europei, nell’ambito del progetto Fesr Asse II.

Dopo l’accoglienza della dirigente Adriana Mincione, l’esponente del governo Renziha fatto visita alla Seconda E, la classe frequentata da Emanuele di Caterino, il 14enne ucciso da un coetaneo con un coltellata al cuore un anno fa. Tanti i temi affrontati nell’incontro con i 1800 studenti dell’istituto aversano che hanno illustrato al ministro le esperienze scolastiche innovative, consegnandole il decalogo dei desideri. I ragazzi hanno chiesto, tra le altre cose, maggiore collegamento con le imprese, più viaggi all’estero, più luoghi ricreativi, più sport.

Giannini ha spiegato anche il suo progetto circa l’abolizione dei test d’ingresso, in particolar modo per la facoltà di medicina: “Stiamo studiando nuove forme per elaborare i test d’accesso, siamo concentrati sul modello francese che prevede accesso libero a tutti ma rigorosi strumenti di valutazione in tutte la materie al primo anno”.

“Le potenzialità di un ragazzo e il suo futuro – ha sottolineato il ministro – non si possono decidere con un test di due ore che non consente una valutazione rigorosa della preparazione pre-universitaria. E’ necessario, in ogni caso, che la valutazione severa dei ragazzi vi sia, ma anche dopo l’accesso”.

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