Il Bar Roma festeggia 50 anni con una rassegna di eventi

di Redazione

 Aversa. 50 anni, mezzo secolo, quelli che ha festeggiato lo storico “Bar Roma” di Aversa, in piazza Municipio.

Tutto iniziò nel 1964 con i fratelli Napoletano che avviarono quella che allora era una piccola attività commerciale nella piazza centrale della città normanna. Distinguendosi per la qualità dei prodotti e la cordialità che li contraddistingue da sempre, qualche anno più tardi ampliarono l’attività, battezzandola “Bar Roma”, oggi gestita da Carlo, per gli amici “Carletto”, e Salvatore.

Un bar che ad Aversa rappresenta una vera e propria “istituzione”, luogo di ritrovo e punto di riferimento. A metà tra il bar “classico”, con gustosi caffè e doleci, e quello “americano”, con cocktail fantasiosi, il locale è diventato con il tempo anche uno dei più importanti della movida aversana. L’ambiente, caldo e accogliente, vanta una clientela di ogni età, a dimostrazione di come Carletto e Salvatore abbiano avuto la capacità di saper investire i sacrifici del loro papà.

Non solo commercio: i fratelli Napoletano quest’anno hanno deciso di promuovere un cartello di eventi, da giugno a dicembre, alcuni patrocinati dal Comune di Aversa e dalla Confesercenti. Il 14 e 20 giugno, e il 2 luglio, sarà installato in piazza Municipio (o nell’adiacente piazzetta Don Diana) un maxischermo per la visione delle gare della nazionale italiana valevoli per il primo turno a gironi dei campionati mondiali di calcio in Brasile. Sabato 21 giugno, sempre in piazza, tappa del concorso “Ragazza We Can Dance”.

A settembre un concorso dedicato agli studenti del Liceo Artistico, con la premiazione dell’elaborazione grafica del menù 2015-2016 del Bar Roma, e dell’Istituto Alberghiero, col premio alla migliore idea cocktail e piatto per i 50 anni del locale. I due vincitori riceveranno un buono viaggio per due persone che riceveranno a dicembre nel corso di una manifestazione musicale.

Oggi va tanto di moda il termine “eccellenza”, un titolo che, tuttavia, il Bar Roma (o “Baroma” come vuole la più moderna nomenclatura) si era già guadagnato in “tempi non sospetti”.

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