Carenze all’ospedale ‘Moscati’, il ministro Giannini: “Riferiro’ a Lorenzin”

di Antonio Arduino

 Aversa. “Un scuola grande, per i circa 1800 studenti che la frequentano, ma anche una grande scuola per le attività, i progetti e i risultati conseguiti negli anni”.

Sono state queste le parole conclusive del ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini che, accompagnata dall’onorevole Antimo Cesaro, è intervenuta nella mattinata di mercoledì al liceo scientifico “Fermi” di Aversa per toccare con mano la realtà studentesca del casertano, partendo da liceo più grande dell’intera provincia, e tagliare il nastro della nuova palestra realizzata nella scuola con fondi europei. Un bagno di folla per il ministro che è stato ricevuto nella sala auditorium dove tra i presenti abbiamo notato il vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, il senatore Lucio Romano.

Dopo aver parlato in teleconferenza con gli studenti del liceo in viaggio d’istruzione in Spagna, Giannini ha ascoltato il breve ma dettagliato resoconto delle attività in corso nell’istituto fattole da cinque studenti di altrettante classi, conclusosi con una richiesta esplicita su un argomento all’ordine del giorno, quale il futuro del test di ammissione alla facoltà di medicina. Preannunciando una possibile modifica dell’attuale sistema, ispirata al metodo francese, il ministro ha sottolineato l’importanza dello studio e dell’istruzione per costruire un futuro che possa far tornare questo territorio, conosciuto con il triste nome di “Terra dei fuochi”, a rappresentare un pezzo importante di quella che era conosciuta come “Campania Felix”.

“Studiare è la cosa più bella ed importante che si possa fare nella vita, – ha detto l’esponente del governo Renzi – è l’unica forma di riscatto sociale vostro, dell’individuo e della società”. “Non dobbiamo migliorare una scuola che già funziona. Basta piangerci addosso, perché – ha sottolineato con forza – la scuola italiana funziona, ma dobbiamo renderla più libera di formare coscienze, più libera di dare tutti gli strumenti necessari agli studenti, a tutti, quelli partono con condizioni favorevoli, a quelli che partono con condizioni meno favorevoli, e dobbiamo renderla più aperta al resto del mondo”.

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“Allora questa sarà la vostra terra e non più la ‘Terra dei fuochi’. A partire da questa meravigliosa aula”, ha concluso il ministro che, dopo aver tagliato il nastro della nuova palestra, si è impegnata a fare da tramite con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affinché venga ad Aversa a constatare di persona le condizioni di difficoltà e precarietà in cui si dibatte l’ospedale cittadino che ha urgente bisogno di un intervento del governo per garantire i giusti e costituzionalmente dovuti livelli di assistenza ad un territorio che, proprio per essere definito a “Terra dei fuochi”, non può subire gli effetti di tagli generalizzati della spesa attuati nel settore dal governo, ma ha necessità di particolari attenzioni. Un impegno che il ministro, dopo aver citato un proverbio russo che dice “vale più vedere una volta che ascoltare cento”, ha assunto in forma ufficiale.

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